A Gandosso gli amici ricordano Asia: «Ci mancherà la tua forza»

IL DOLORE. Alla camera ardente anche la sorella, dimessa dall’ospedale. Per il giovane al volante dell’altra auto tasso alcolemico oltre il limite.

Gandosso

«Non sei andata via, sei diventata silenzio che abbraccia, sei diventata forza che mi sostiene quando il mondo non sa più come parlarmi». Sono le parole scritte sul retro della fotografia di Asia Curnis, 23 anni, di Gandosso, morta nella notte tra venerdì e sabato nell’incidente in cui è rimasta ferita anche la sorella Lisa, dimessa domenica dall’ospedale.

Quel «silenzio che abbraccia» sembrava riempire lunedì 13 ottobre ogni angolo della camera ardente di Villongo, dove un flusso continuo di persone ha sostato in raccoglimento. Tanti giovani, ex compagni di scuola, amici, colleghi di lavoro sono passati davanti alla bara con la discrezione di chi non trova parole ma vuole esserci.

Il sorriso di Asia

Lisa, presente accanto alla sorella, ha espresso il desiderio che venisse pubblicata la foto che ritrae Asia sorridente, com’era: semplice, luminosa, senza pose. Due ragazzi hanno trovato la voce. «Quando parlava, ti guardava negli occhi – ha ricordato uno –. non era di tante parole, ma quello che diceva contava. Aveva un modo di ascoltare che ti faceva sentire importante». Un’amica ha aggiunto: «Con lei bastava stare zitti. Ti trasmetteva calma, quella forza che adesso ci manca». Attorno alla bara, tante rose bianche. Sopra un foglietto, scritto con grafia incerta: «Ti voglio bene Asia». All’esterno della casa funeraria, un’anziana riassume sottovoce: «Io non la conoscevo, ma quando una ragazza di ventitré anni muore, diventa figlia e nipote di tutti». Martedì 14 ottobre alle 15, nella chiesa parrocchiale di Gandosso, la comunità si raccoglie per l’ultimo saluto, con i funerali della giovane.

Gli accertamenti

Intanto proseguono gli accertamenti sull’incidente che le è costato la vita, lungo la provinciale 91 bis a Bolgare. L’auto guidata dalla giovane e con la sorella più giovane seduta accanto, rientrava verso Gandosso: si trovava a una decina di chilometri da casa quando è stata coinvolta in un frontale con una Mercedes – tre i ragazzi a bordo – che, dalla prima ricostruzione, stava effettuando un sorpasso lungo un tratto rettilineo. Alla guida, un 23enne albanese, che si trova ancora ricoverato agli Spedali Civili di Brescia in gravi condizioni a seguito delle ferite riportate nell’impatto. Dai primi accertamenti, il ragazzo è risultato avere un tasso alcolemico di 0,80 g/l, quindi superiore al limite previsto per mettersi al volante, che è di 0,50.

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