Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 06 Dicembre 2025
In Bergamasca infortuni calati del 2,2%, ma i mortali segnano +25%
I DATI. La nostra provincia è terza in Lombardia per numero di decessi. Martedì l’autopsia sul 27enne morto alla Montello. Partita una raccolta fondi.
Diminuiscono gli infortuni sul lavoro, ma aumentano quelli mortali. È la tragica fotografia del lavoro nella provincia di Bergamo, scattata dall’Inail mettendo a confronto i primi 10 mesi del 2025 con lo stesso periodo dell’anno precedente. Un andamento, commenta la Cgil, «che non può lasciare indifferenti».
Le denunce in provincia si attestano infatti a quota 10.509, in flessione del 2,22% rispetto alle 10.748 dell’anno precedente. Un dato in controtendenza rispetto allo scenario lombardo, dove la curva ha invece segnato un lieve rialzo, passando da 91.414 a 91.719 casi. Tuttavia, mentre la Lombardia ha visto diminuire il numero dei decessi del 17,42% (scesi da 155 a 128, di cui 16 le donne), la Bergamasca segna un incremento del 25%: le morti sul lavoro sono state 20, contro le 16 dell’anno passato. Un bilancio che colloca la nostra provincia al terzo posto in regione per mortalità, subito dopo i 36 casi di Milano e i 21 di Brescia. Numeri dietro i quali emergono, solo per citare i casi più recenti, i volti di Mohssine Ghouati, 27 anni, morto il 3 dicembre a Montello. E di Lino Cesana, 65 anni, schiacciato da un cavalletto a Ghisalba il 19 novembre.
Le denunce in provincia si attestano a quota 10.509, in flessione del 2,22% rispetto alle 10.748 dell’anno precedente
L’analisi dei dati regionali restituisce anche una profilazione del rischio. L’edilizia si conferma il settore più critico, con 15 decessi, mentre l’anagrafe rivela che il 44% delle vittime ha più di 55 anni. Gli infortuni tra gli under 14, prevalentemente in ambito scolastico, sono tra i pochi cresciuti in regione, passando da 11.226 a 12.454, con un caso mortale; parallelamente, tra gli ultra 75enni si contano 111 infortunati, di cui tre con esito fatale.
«Il calo degli infortuni complessivi non può farci abbassare la guardia — dichiara Angelo Chiari, responsabile sicurezza della Cgil di Bergamo —. Aumentano gli incidenti mortali, e gli ultimi casi lo dimostrano in modo drammatico. Serve un impegno costante: più prevenzione, più controlli, più ispettori e una formazione reale che metta davvero al centro la sicurezza delle persone». Perché, aggiunge, «di lavoro ci si continua a fare male, ad ammalarsi, a morire. Non è normale. E non dobbiamo abituarci a considerarlo tale».
«Aumentano gli incidenti mortali, e gli ultimi casi lo dimostrano in modo drammatico. Serve un impegno costante: più prevenzione, più controlli, più ispettori e una formazione reale che metta davvero al centro la sicurezza delle persone»
Gli infortuni nel tragitto casa-lavoro
Un capitolo a parte, e particolarmente critico per il nostro territorio, riguarda gli infortuni nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Se a livello regionale sono scesi da 40 a 36, nella nostra provincia il trend è opposto: le denunce totali sono aumentate del 3% (da 1.460 a 1.502), con i decessi in aumento del 33%, passando da 6 a 8 vittime. Una dinamica che Alessandra Lanza, direttrice regionale di Inail Lombardia, attribuisce alla specificità del territorio orobico, caratterizzato da un «tessuto industriale importante» e da una «mobilità elevata». Il tema è stato al centro del convegno organizzato lunedì da Inail, Aci e Regione Lombardia nella sede milanese di Assolombarda, dove è stato presentato il progetto «Scegli la strada della sicurezza». Mira a coinvolgere le aziende in percorsi di formazione esperienziale e corsi di guida sicura per i dipendenti. Per ridurre quella che Roberto Vavassori, Ad di Brembo intervenuto al convegno, definisce «strage silenziosa alla quale non dobbiamo abituarci». La tecnologia evolve, ha sottolineato il manager, «negli anni siamo stati in grado di dimezzare lo spazio di frenata delle auto e con le più recenti ricerche confidiamo di ridurlo di un ulteriore 10%».Tuttavia «il 92% degli incidenti vede come responsabile il conducente, confermando che il tema centrale resta la formazione». Proprio per questo, conclude Lanza, «la capillarità del progetto può essere di particolare aiuto nella Bergamasca».
Autopsia dopo l’incidente mortale a Montello
Intanto è stata fissata per martedì prossimo l’autopsia sul corpo di Mohssine Ghouati, l’operaio morto alla Montello. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, un atto dovuto per eseguire tutti gli accertamenti necessari alla ricostruzione dell’accaduto. Il giovane, originario del Marocco e domiciliato a Pian Camuno, lavorava per una ditta esterna che si occupa da tempo della manutenzione dell’impianto. Per sostenere il rientro in Patria della salma la comunità marocchina ha organizzato una raccolta fondi. I vertici dell’azienda si sono detti «colpiti e sgomenti per quanto accaduto», ricordando la volontà di portare avanti azioni di sostegno alla famiglia. La moglie, sua connazionale, lo aveva raggiunto da poche settimane in Italia.
(Hanno collaborato Alessandra Loche e Monica Armeli)
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