Dolore e ricordi, Strozza attende il feretro di Pamela Genini: fiaccolata a Milano in suo ricordo

DOPO IL DELITTO. Il feretro dovrebbe arrivare lunedì 20 ottobre. La camera ardente alla casa del commiato di Almè. Nel pomeriggio di domenica 19 ottobre la fiaccolata a Milano.

Ore di attesa e dolore a Strozza per la famiglia di Pamela Genini, la 29enne uccisa nel suo appartamento di via Iglesias, a Milano, con oltre trenta coltellate inferte dall’ex compagno Gianluca Soncin, in carcere per omicidio pluriaggravato . Il feretro della giovane originaria di Brembilla dovrebbe fare rientro lunedì 20 ottobre e sarà traslato alla casa del commiato di Almè.

«Era un sogno, era luce». Non senza fatica, venerdì 17 ottobre la madre di Pamela, Una, si era affacciata alla porta di casa, nella frazione di Mezzasco, per dire poche ma significative parole alle televisioni che avevano assediato l’abitazione. Sabato 18 ottobre, invece, è stato il giorno del silenzio, del dolore intimo dei familiari, ma anche dei ricordi degli amici e di chi, negli anni, aveva conosciuto Pamela, da bambina timida a ragazza piena di vita.

I ricordi dei vicini e del paese

«Avevamo otto anni, lei parlava pochissimo, era molto silenziosa. Era già molto bella, ma sembrava quasi aver paura di attirare l’attenzione su di sé»

In via Croce Garateno, a Val Brembilla, i vicini di casa la ricordano ancora mentre giocava spensierata in strada con la sorella e il fratello: «Era una bambina allegra, come tutte alla sua età. È terribile pensare alla fine che ha fatto». Chi l’ha conosciuta da piccola, la descrive come una bambina timida e riservata. Una compagna del corso di majorette ricorda: «Avevamo otto anni, lei parlava pochissimo, era molto silenziosa. Era già molto bella, ma sembrava quasi aver paura di attirare l’attenzione su di sé». Una timidezza che l’ha accompagnata anche negli anni successivi, diventando a volte motivo di sofferenza, come racconta un ristoratore della Val Taleggio, dove Pamela aveva lavorato durante una stagione estiva: «Mi aveva confidato che alle superiori si sentiva gli occhi delle compagne addosso, forse per la sua bellezza, e questo la faceva stare male».

L’ex fidanzato di Azzano: «Era piena di luce»

«Nonostante il successo, con me è sempre rimasta la stessa: umile, semplice e riservata»

La sua umiltà e la sua semplicità sono tratti che ricorda bene anche Patrizio, l’ex fidanzato di Azzano San Paolo frequentato agli inizi della sua carriera da modella: «Abbiamo passato insieme diverse vacanze, a Sharm el-Sheikh, a Milano Marittima e in altri posti. Ho un bellissimo ricordo di quei giorni: ridevamo tanto, lei era piena di luce. Il nostro legame non si è mai interrotto – aggiunge con amarezza –, ci sentivamo spesso e ogni tanto ci incontravamo, anche solo per una pausa pranzo o una passeggiata con Bianca, la sua adorata cagnolina. Nonostante il successo, con me è sempre rimasta la stessa: umile, semplice e riservata». Ed è proprio quella riservatezza che oggi la sua famiglia desidera proteggere. Per questo i suoi cari chiedono che ai funerali non ci siano telecamere né obiettivi puntati, ma solo il rispetto e il raccoglimento dovuti a Pamela.

La fiaccolata da via Iglesias a Milano

In attesa delle esequie, per domenica 19 ottobre alle 17,30 a Milano è stata organizzata una fiaccolata in sua memoria e contro la violenza di genere. Promossa dagli abitanti del quartiere Gorla e dal movimento «Non una di meno», partirà proprio da via Iglesias, dove viveva ed è stata uccisa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA