I trent’anni della cooperativa «Il battello»: una comunità a fianco dei più fragili

Sarnico. Fondata nel 1993 da un gruppo di docenti che aveva deciso di prendersi cura dei ragazzi con maggiori difficoltà, conta oggi 55 utenti seguiti da otto dipendenti e una novantina di volontari. Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 23 gennaio.

Lo sguardo concentrato sulle guarnizioni in gomma da sbavare, la soddisfazione di rispondere «lavoriamo!» a chi chiede loro cosa si fa lì dentro. Un lavoro che dà dignità e riabilita, un ambiente, la sede della cooperativa di solidarietà sociale «Il Battello» di Sarnico, che è una grande famiglia e va ben oltre via Cortivo. Anzi, a guardare il tavolino all’ingresso del Centro socio educativo, con quell’invitante vassoio pieno di pasticcini e brioches lasciate dal fornaio del paese, c’è da dire che sia il territorio a entrare ogni giorno dentro la sede di via Cortivo.

Lo racconta anche il maxi cartello appeso nel corridoio del Centro socio educativo: è un lungo elenco di imprese (37), associazioni (8) e privati cittadini che hanno contribuito alla costruzione della nuova sede inaugurata nel 2004 e a cui fanno capo i servizi dedicati a persone con disabilità del Basso Sebino: paesi da Gandosso a Parzanica che non hanno mai fatto mancare il loro appoggio e da cui provengono i 55 utenti seguiti da 8 dipendenti, più altri 5 svantaggiati, assunti dalla cooperativa.

Se la cooperativa sociale Il Battello è stata fondata nel 1993, il suo impegno, il seme della cura per le persone con disabilità del Basso Sebino affonda le sue radici nel 1978. «Era il primo anno in cui, alle scuole medie Donadoni di Sarnico, entravano alunni disabili – spiega Carmen Vigani, presidente della cooperativa e ai tempi insegnante di educazione fisica –. C’era un ragazzino con gravi problemi neurologici, per noi era una cosa nuova e ci rimboccammo le maniche: ogni settimana si faceva il consiglio di classe con don Giuliano Volpi, psicologo del “Centro Famiglia”, incontri studiati per l’inserimento di questi ragazzi». Con Vigani, i colleghi Margary Frassi che insegnava inglese, oggi sua vice al Battello, don (oggi monsignor, vicario episcopale) Vittorio Nozza, dal 1976 al 1986 curato di Sarnico e professore di religione e Antonio Scardilli (educazione tecnica) che è stato per 27 anni presidente dell’Associazione volontari per l’handicap, nata intorno al Battello.

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