Treviolo-Paladina al traguardo, la tangenziale sud apre il 7 marzo

La Vitali spa sta lavorando a pieno regime per completare un’arteria fondamentale: 26mila passaggi giornalieri. Il costo si aggira sui 44 milioni.

Sul tratto Treviolo-Paladina della Villa d’Almè-Dalmine, le maestranze della impresa Vitali spa stanno lavorando a pieno regime per poter terminare i lavori relativi all’ampliamento di questa importante arteria e poterla aprire lunedì 7 marzo. In questi giorni decine di mezzi sono impegnati sul tratto di Valbrembo per le asfaltature e dovrebbero terminare poco prima del giorno previsto per dare il via libera alla viabilità. Il costo totale dell’opera dovrebbe aggirarsi intorno ai 44 milioni. I primi lavori per realizzare l’ampliamento della Dalmine Villa d’Almè, riguardanti i sotto servizi e lo spostamento del torrente Rolo su Mozzo e Valbrembo, erano cominciati all’inizio del 2017, eseguiti dall’impresa Vitali. I sotto servizi sono stati sempre un problema per questi interventi stradali ed è facile che abbiano rallentato le opere di ampliamento, cominciate all’inizio del 2018.

È stato un periodo travagliato, complice anche la pandemia che rese necessaria la sospensione dei lavori, e poi determinò la mancanza di materiale. Verso la metà dello scorso anno è stata realizzata una variante che prevedeva una migliore sistemazione dell’idraulica nel tratto in trincea, la costruzione di nuovi muri, bonifiche e consolidamenti. Un intervento idraulico importante che dovrebbe evitare l’allagamento della trincea in caso di grossi temporali e bombe d’acqua: è stato studiato un potenziamento delle pompe e un impianto di sollevamento acqua in attesa che si risolva la situazione in maniera definitiva riuscendo a regimentare le acque. Sono stati proprio questi lavori ad aver allungato i tempi di completamento dell’opera.

L’ampliamento ha riguardato un tratto da Treviolo a Paladina lungo circa 5 chilometri che migliorerà la circolazione stradale, molto intensa nelle ore di punta: in media si registrano circa 26.000 passaggi al giorno.

I primi tre chilometri della nuova arteria stradale si snodano tra l’area attigua al Leroy Merlin, a Curno, e la zona commerciale a Nord di Mozzo: è stato demolito e rifatto il viadotto sulla Briantea all’altezza di Curno-Mozzo. Le due corsie centrali saranno dedicate al traffico della strada provinciale 470 dir, mentre le due strade laterali saranno riservate alla viabilità locale e alle rampe di innesto e uscita.

L’ultimo tratto, compreso tra Mozzo, Valbrembo e Paladina, è lungo 1,7 chilometri in trincea e per 350 metri in cinque gallerie artificiali, realizzate per il servizio della viabilità locale che resterà in superficie. La più lunga è di 240 metri. Proprio per realizzare la trincea è stata approntata una bretella esterna nel tratto riguardante il paese di Valbrembo per dare continuità al traffico sulla Villa d’Almè Dalmine.

Soddisfatto per il traguardo raggiunto, il sindaco di Mozzo, Paolo Pelliccioli, tiene a sottolineare: «Va bene l’apertura alla viabilità, ma devono essere completate le opere complementari alla strada, ossia il verde e le piste ciclopedonali: aggiungo che gli svincoli realizzati sono molto pericolosi, come avevo contestato in fase di progettazione».

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