-Posata, alla presenza del vescovo monsignor Beschi, la prima pietra del nuovo centro pastorale di Cavernago e Malpaga. La posa della prima pietra del nuovo centro pastorale ha visto la partecipazione di tantissima gente di Cavernago e Malpaga. La comunità si è ritrovata nel salone della scuola materna «Madre Teresa di Calcutta» dove il vescovo, monsignor Francesco Beschi, ha celebrato la Messa. Il nuovo centro pastorale sostituirà le due chiese parrocchiali esistenti, quella di San Marco a Cavernago e quella di San Giovanni Battista a Malpaga. E la nuova chiesa sarà dedicata a entrambi i santi. Al termine della Messa la benedizione della prima pietra. «Questa giornata chiude un percorso maturato da decenni e apre un cammino ricco di stimoli per il futuro - ha sottolineato il parroco don Enrico Mangili». "Le vecchie chiese non vi lasciano soli, ma camminano con voi e la nuova chiesa deve essere aperta e vicina a tutti - ha ricordato il vescovo Beschi - È il segno della vicinanza di Dio, che è vicino a voi al di là dei muri delle vostre case, dei problemi, delle preoccupazioni quotidiane. Ed è bello sapere che c'è un'altra casa, una chiesa che dà gioia». Nel punto in cui è stata posata la pietra sorgerà l'altare, cuore della nuova chiesa.
-Posata, alla presenza del vescovo monsignor Beschi, la prima pietra del nuovo centro pastorale di Cavernago e Malpaga. La posa della prima pietra del nuovo centro pastorale ha visto la partecipazione di tantissima gente di Cavernago e Malpaga. La comunità si è ritrovata nel salone della scuola materna «Madre Teresa di Calcutta» dove il vescovo, monsignor Francesco Beschi, ha celebrato la Messa. Il nuovo centro pastorale sostituirà le due chiese parrocchiali esistenti, quella di San Marco a Cavernago e quella di San Giovanni Battista a Malpaga. E la nuova chiesa sarà dedicata a entrambi i santi. Al termine della Messa la benedizione della prima pietra. «Questa giornata chiude un percorso maturato da decenni e apre un cammino ricco di stimoli per il futuro - ha sottolineato il parroco don Enrico Mangili». "Le vecchie chiese non vi lasciano soli, ma camminano con voi e la nuova chiesa deve essere aperta e vicina a tutti - ha ricordato il vescovo Beschi - È il segno della vicinanza di Dio, che è vicino a voi al di là dei muri delle vostre case, dei problemi, delle preoccupazioni quotidiane. Ed è bello sapere che c'è un'altra casa, una chiesa che dà gioia». Nel punto in cui è stata posata la pietra sorgerà l'altare, cuore della nuova chiesa.