Blitz contro i sinti a Venezia:
nei guai anche due bergamaschi

Ci sono anche due persone residenti in provincia di Bergamo fra i destinatari della trentina di provvedimenti cautelari emessi dall'autorità giudiziaria di Venezia per furti ai danni di rappresentanti orafi e in abitazioni, oltre che per ricettazione.

Ci sono anche due persone residenti in provincia di Bergamo fra i destinatari della trentina di provvedimenti cautelari emessi dall'autorità giudiziaria di Venezia per furti ai danni di rappresentanti orafi e in abitazioni, oltre che per ricettazione.

Quasi 40 le perquisizioni disposte nell'inchiesta, che ha fatto emergere l'attività di una organizzazione composta principalmente da zingari di etnia sinti, con cittadinanza italiana.

I carabinieri di Venezia - coadiuvati da militari di Bergamo, Brescia, Pistoia, Pordenone, Verona e Udine - sono stati impegnati nell'operazione con il supporto di elicotteri e unità cinofile.

L'intervento ha interessato soprattutto il veneziano (21 provvedimenti): la quasi totalità degli indagati risulta insediata nel campo nomadi comunale Villaggio Sinti di Favaro Veneto. Per quanto riguarda i residenti in Bergamasca, uno dei sospettati è accusato di essere fra i tre ricettatori.

Le decine di vittime di furti sono del Veneto, Trentino, Lombardia, Nelle indagini è stato accertato anche la reponsabilità di alcuni indagati in numerosi assalti a rappresentanti orafi di tutto il nord Italia, per un bottino stimato, approssimativamente, in più di un milione di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA