Poste, ancora chiuso il parcheggio
L'Anmic: chidiamo aiuto al prefetto

Si è rivolto al prefetto Andreana per far riaprire il parcheggio del centro di consegna delle raccomandate tra vie Buttaro e Galimberti. Protagonista è Giovanni Manzoni, presidente provinciale dell'Associazione dei mutilati e invalidi civili.

Si è rivolto al prefetto di Bergamo per far riaprire il parcheggio del centro di consegna delle raccomandate che sorge fra le vie Buttaro e Galimberti. Protagonista di questo gesto, per certi versi estremo ma inevitabile, è Giovanni Manzoni, presidente provinciale dell'Anmic, l'Associazione dei mutilati e invalidi civili. Continuando a trovare porte chiuse e viste inutili altre iniziative intraprese da più parti in tal senso, ieri ha inviato una lettera a Camillo Andreana chiedendogli il suo «autorevole e efficace intervento» per vedere risolto il problema.

Tutto è cominciato verso la fine di agosto quando, inaspettatamente, i cancelli del centro postale di Redona sono stati preclusi all'accesso delle auto. Subito è emerso lo sconcerto tra i clienti perché in precedenza, quando l'ufficio era stato spostato da via Pascoli, un comunicato di Poste Italiane aveva sottolineato che «rispetto a prima nella nuova sede di Redona c'è la possibilità di poter disporre di un ampio parcheggio interno». Di recente, però, i buoni propositi sono stati sostituiti da un cartello nei pressi dell'ingresso con la scritta: «Il parcheggio è privato e le Poste non sono tenute a garantire posteggi nella propria area. I cittadini possono comunque usufruire degli spazi pubblici nell'area del Monterosso che si trova a 300 metri». In realtà la distanza è ben superiore.

Il tutto ha inevitabilmente innescato malumori e proteste, soprattutto nelle fasce più deboli come gli anziani e quei disabili costretti a recarsi in posta con la sedia a rotelle. Ma anche per gli altri cittadini le cose sono peggiorate per via comunque dei disagi, delle percorrenze a piedi una volta lasciato il veicolo, delle perdite di tempo e del rischio multe per quanti abbandonavano l'auto nei pressi del complesso. Anche il Comune ha fatto sentire la propria voce con una notifica trasmessa lo scorso 18 ottobre e adesso, dopo numerosi tentativi per fare valere le ragioni degli invalidi civili il presidente Anmic Giovanni Manzoni ha deciso di rivolgersi alla massima autorità presente sul territorio: il prefetto. Confidando in una risoluzione del problema.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 3 novembre

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