Cividino, nuova rissa fra indiani
In azione 3 pattuglie di carabinieri

Ancora una rissa fra immigrati indiani. Questa volta, almeno per ora, non si registrano feriti. Tutto è accaduto intorno alle 15,30 di domenica alla frazione Cividino di Castelli Calepio. È avvenuto a pochi chilometri di distanza da dove fu uccisa Eleonora Cantamessa.

Ancora una rissa fra immigrati indiani. Questa volta, almeno per ora, non si registrano feriti. Tutto è accaduto intorno alle 15,30 di domenica alla frazione Cividino di Castelli Calepio. È avvenuto a pochi chilometri di distanza da dove fu uccisa Eleonora Cantamessa.

La dottoressa, l’8 settembre scorso a Chiuduno, si era fermata a prestare soccorso a un uomo ferito in una rissa. Poi però era stata travolta e uccisa dall’auto del fratello dell’uomo che stava soccorrendo, un indiano anche lui morto schiacciato dalla macchina.

Questa volta la rissa si è scatenata in via Repubblica a Cividino: qui si ritrova la comunità indiana ravidassi, che conta in Italia circa 500 mila fedeli. Il tempio dove gli immigrati si danno appuntamento è il più importante del Nord Italia.

Intorno alle 15,30 è arrivata un’auto, un’Alfa: a bordo, secondo quanto si è potuto ricostruire, alcuni indiani probabilmente appartenenti a una fazione opposta. Scesi dall’auto, hanno subito tentato di scatenare una rissa. Hanno minacciato con un coltello un indiano, che si trovava sul piazzale del centro culturale. A quel punto qualcuno ha chiamato i carabinieri, mentre a bordo dell’Alfa la banda sarebbe fuggita per tornare poi un’altra volta verso le 16,30.

Per la seconda volta hanno preso di mira lo stesso indiano, urlando e minacciandolo. Nuova telefonata ai militari dell’Arma di Grumello, che sono tornati a Cividino. Alle prime due pattuglie se ne sarebbero aggiunte altre due, che sono riuscite a scovare l’Alfa bianca, su cui è stato trovato anche un manganello. Due giovani indiani sono stati condotti in caserma a Bergamo e denunciati per possesso di oggetti atti a offendere: il manganello, appunto.

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