Controlli antidroga in azienda
Ma Schena era sempre «pulito»

Eccessi da fine settimana o un malessere profondo, acuito da sostanze stupefacenti? Ruotano attorno al profilo di Isaia Schena gli accertamenti di magistrati e carabinieri per chiarire la dinamica dell’uccisione a Cene, nella notte fra domenica e lunedì scorsi, di Madalina Palade.

Eccessi da fine settimana o un malessere profondo, acuito da sostanze stupefacenti? Ruotano attorno al profilo di Isaia Schena gli accertamenti di magistrati e carabinieri per chiarire la dinamica dell’uccisione a Cene, nella notte fra domenica e lunedì scorsi, della ventisettenne rumena Madalina Palade, rinvenuta lunedì in una baracca sul Monte Bue.

Molti hanno dipinto Schena, ritrovato ferito a fianco della ragazza morta, come un giovane normale, con doti calcistiche e quotidiana dedizione al lavoro. Proprio l’attività di Schena potrebbe offrire spunti interessanti.

Il trentasettenne di Cene lavorava da più di dieci anni per la Autogas Orobica di Gorlago, leader in Bergamasca nella distribuzione di Gpl (Gas di petroli liquefatti). Ogni giorno era al volante di un camion che, come molti altri dell’azienda, assicura i rifornimenti alla clientela.

Significativa è la prassi aziendale, cui anche Schena veniva sottoposto. «I conducenti di questi mezzi – sottolinea un addetto ai lavori amico di Isaia – devono ottenere il Certificato Adr: ogni sera gli autisti vengono sottoposti, in azienda, all’alcool test, e a sorpresa, con cadenza variabile, ad analisi specifiche per rintracciare l’uso di droga».

Particolare non indifferente nel caso di Schena, che non avrebbe mai avuto problemi con i test, pena provvedimenti disciplinari di cui non si ha notizia, a differenza, invece, di quelli disposti lo scorso anno dopo la precedente con condanna, quando risultò positivo alla cocaina.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 16 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA