Il ladro ucciso al posto di blocco
Caccia alle impronte dei complici

È caccia aperta ai complici di Behexhed Bushi, il 27enne albanese residente a Grumello che è stato ucciso da un colpo di pistola esploso dal carabiniere che aveva investito a un posto di blocco. L’auto dei tre complici è stata passata al setaccio dalla scientifica dei carabinieri.

È caccia aperta ai complici di Behexhed Bushi, il 27enne albanese residente a Grumello che è stato ucciso da un colpo di pistola esploso dal carabiniere che aveva investito a un posto di blocco. L’auto dei tre complici è stata passata al setaccio dalla scientifica dei carabinieri.

I militari hanno cercato in ogni angolo della vettura impronte digitali o tracce di dna dei due complici. Con poche speranze di successo, almeno per quanto riguarda le impronte digitali: il 27enne ucciso infatti indossava i guanti, ed è quindi probabile che anche i due che erano con lui li avessero.

Parallelamente ai controlli sull’auto, utilizzata per la spaccata a Villongo, i carabinieri stanno scavando fra le amicizie di Behexhed Bushi per risalire agli altri due. Pare che il morto frequentasse da tempo persone poco raccomandabili.

Ecco la ricostruzione dettagliata degli eventi

Sono da poco passate le 2 e la Mercedes grigia Classe C, inseguita dal suono dell’allarme, lascia il Bar «In Piazza» di Villongo, quartiere San Filastro. Tre gli uomini a bordo, nel baule il cambiamonete appena rubato, diversi attrezzi di scasso, un piccone, leverini e il flessibile con cui hanno tagliato la catena che ancorava il bottino al muro.

L’auto esce da Villongo e si dirige a velocità sostenuta verso Credaro. Entra nel territorio di Castelli Calepio e dalla direzione opposta, sulla rampa all’altezza di un piccolo centro commerciale compare la Fiat Punto della pattuglia dei carabinieri di Grumello. Sapevano già del furto e della Mercedes in fuga.

La vedono arrivare, fanno inversione al volo e si mettono alle calcagna della berlina, risultata rubata a fine settembre a Palosco. Parte l’inseguimento, che si snoda a gran velocità sulle strade della Val Calepio. La Mercedes entra nel territorio di Grumello, percorre la nuova tangenziale, scende sul cavalcavia che scavalca l’A4 verso Quintano, passa nel ponte sotto la ferrovia, scende verso l’ex Fonderia e poi risale verso Telgate.

Arriva nei pressi dell’area sportiva e s’infila in via Tasso, disseminata di dossi. La Mercedes fila veloce, salta sugli attraversamenti pedonali e la Punto dei carabinieri fatica a starle dietro.

Nel frattempo, è già scattata l’allerta a tutte le pattuglie in servizio nella zona. Una, con tre militari del comando di Bergamo a bordo, risale la via San Martino da Palosco. Ed è proprio lì che dopo pochi minuti dal buio sbuca la Mercedes, che scende da via Cesare Battisti. Guardie e ladri s’incontrano al rondò dove s’incrociano i confini di tre paesi: Telgate a est, Bolgare a ovest, sotto c’è Palosco. Attorno, campi, serre e cascine.

La pattuglia di Bergamo, pronta a intercettare la berlina, si mette di traverso poco prima del rondò e aspetta, la Mercedes arriva da sola, gli uomini di Grumello con la Punto sono un po’ più indietro. I carabinieri, due al centro della carreggiata, uno a destra verso il campo, intimano l’alt. L’auto rallenta e in un primo momento sembra lì lì per fermarsi. Invece, pochi istanti e il giovane alla guida dà un’accelerata. Arriva anche la squadra di Grumello.

La Mercedes parte di scatto, meno di un metro e investe uno dei militari di Bergamo, che cade e spara un colpo. Il proiettile entra nel finestrino lato conducente e centra l’uomo alla guida: Behexhed Bushi, classe 1986, disoccupato, originario dell’Albania, un piccolo precedente per porto di oggetti atti a offendere (un bastone), che viveva a Grumello. In paese, i pochi che lo conoscono, lo conoscono come Jimmy.

Il giovane ferito perde il controllo del volante, l’auto ancora in accelerata finisce nel campo sul lato destro di via Battisti, nel territorio di Bolgare, dopo aver abbattuto un palo della segnaletica. I due complici scendono e scappano, lasciando l’amico agonizzante nell’auto.

A quel punto gli uomini dell’Arma hanno già estratto le pistole d’ordinanza e sparano in aria per tentare di dissuaderli dalla fuga. Partono una decina di proiettili, dove cadono i bossoli ieri mattina erano rimasti i cerchi gialli lasciati dai rilievi. I militari di Grumello tentano di inseguirli, ma i due si perdono lasciando le loro impronte sul fango del campo. Sono circa le 2,30.

Nel giro di pochi minuti arrivano altri carabinieri, i vigili del fuoco, due ambulanze del 118, si tenta di rianimare sul posto il ferito ma dopo 20 minuti al medico non resta che constatare il decesso dell’albanese, che dopo essere stato colpito dal proiettile nell’uscire di strada con la macchina si è rotto le vertebre cervicali. Sarà l’autopsia a stabilire se le cause della morte sono da imputare al colpo di pistola o al trauma vertebrale. Di sicuro, sono da imputare al furto commesso un’ora prima a Villongo.

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