«Trasporti, non ci sono altre risorse». Disagi, i sindacati valutano lo sciopero

I nodi. Le aziende evidenziano l’emergenza e propongono alla Regione un nuovo patto. Terzi: «Sì al confronto, ma anche per noi difficoltà di bilancio». Se avete riscontrato anche voi disservizi o difficoltà non esitate a farcelo sapere, scriveteci a [email protected] .

Un nuovo patto per il trasporto pubblico locale, per «gestire tempestivamente ed efficacemente questo nuovo periodo di emergenza», legato all’aumento vertiginoso dei costi energetici, all’inflazione, al calo degli introiti tariffari in relazione alla pandemia. La proposta era partita già a luglio dalle associazioni Anav e Asstra Lombardia, che riuniscono le aziende del trasporto pubblico locale. E che ora tornano a farsi sentire, evidenziando la necessità di investimenti nel settore.

Se avete riscontrato anche voi disservizi o difficoltà non esitate a farcelo sapere, scriveteci a [email protected].

L’assessore: al settore già garantiti 440 milioni

L’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi non si sottrae al confronto («condivido assolutamente la necessità di una riflessione»), assicura l’avvio di un percorso, ma avverte: «Come hanno problemi le aziende e le agenzie, in termini di tenuta di bilancio, così li ha anche la Regione. Temo che si prospetteranno tempi di decisioni dolorose ma necessarie». Terzi sottolinea come, in un anni di taglio generalizzati anche sul bilancio regionale, siano stati confermati i 440 milioni di contribuzione al settore.

I sindacati: «Servono investimenti»

Intanto, in relazione alle difficoltà e ai disagi di questo inizio di anno scolastico,intervengono i sindacati, che non escludono di ricorrere allo sciopero. «Già il 7 settembre avevamo messo in guardia istituti scolastici, politica e cittadinanza dal possibile sovraffollamento a cui si andava incontro con la riapertura delle scuole – scrivono Marco Sala di Filt-Cgil, Pasquale Salvatore di Fit-Cisl, Giacomo Ricciardi di Uiltrasporti e Marco Peroli di Faisa-Cisal di Bergamo – Quello che avevamo previsto si è concretizzato. Ora la situazione ricade sugli autisti in forza, chiamati a rispondere alle difficoltà di passeggeri infuriati. Lo diciamo da tempo, c’è un problema di sistema nel mondo del trasporto pubblico. Se non vengono stanziate risorse, è come parlare del nulla».

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