Nuovo appello del Papa per l’Ucraina: corridoi per le persone nella acciaieria di Mariupol

La guerra Kiev, pace solo con la sovranità ripristinata. Venti civili in fuga dall’acciaieria di Mariupol semidistrutta.

Il Papa chiede corridoi umanitari per Mariupol nella giornata del Primo Maggio. «Oggi inizia il mese dedicato alla Madre di Dio. Vorrei invitare tutti i fedeli e le comunità a pregare ogni giorni di maggio il rosario per la pace. Il pensiero va subito alla città ucraina di Mariupol, città di Maria, barbaramente bombardata e distrutta», ha detto al Regina Coeli.«Rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città», è l’appello di Papa Francesco. «Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina» ha detto il Papa durante la visita in occasione del Primo Maggio al Regina Coeli.

Non cessano gli attacchi nell’Ucraina occupata, dove ieri missili russi hanno distrutto una pista dell’aeroporto di Odessa. Nuove immagini satellitari mostrano edifici in macerie nel complesso dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove un primo gruppo di una ventina di civili, tra cui donne e bambini sono riusciti a evacuare mentre centinaia di soldati e altri civili restano bloccati al suo interno. Nella notte, sul fronte opposto, Mosca diffonde un video affermando di avere le prove di un attacco dei nazionalisti ucraini nella regione di Kherson; avrebbe preso di mira una scuola e un asilo, con morti e feriti.

Ma è la violazione dello spazio aereo svedese da parte di un aereo di ricognizione russo a dare la misura dell’allargamento del conflitto. Un evento «totalmente inaccettabile» - secondo il ministro della Difesa svedese di Stoccolma Hultqvist -. «Questa azione - ha detto chiedendo il rispetto della sovranità del Paese - viola le regole e, data la situazione generale della sicurezza, è molto inappropriata».

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Sul fronte diplomatico ben poco si muove: se l’Unione europea si appresta a varare un sesto pacchetto di sanzioni che potrebbe includere una riduzione delle importazioni di gas e petrolio, la visita di ieri del portavoce di Ankara a Kiev si è conclusa senza alcun annuncio.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un’intervista a Xinhua chiede alla Cina di entrare a far parte di un gruppo di Paesi garanti del processo di pace ma sottolinea che dopo gli incontri di Istanbul i negoziati si sono fatti «molto più difficili» e che «l’unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull’intero territorio del Paese». Un concetto ribadito a modo suo dal presidente ucraino Volodymir Zelensky nel suo ultimo post della giornata: «L’Ucraina sarà libera, e su tutte le città temporaneamente occupate» tornerà a sventolare la bandiera ucraina. A Kiev il segretario di Stato Usa Antony Blinken ribadisce il totale sostegno degli Stati Uniti. Boris Johnson si dice pronto a far di tutto perchè «Putin fallisca» nelle sue mire.

Putin sarebbe pronto ad abbandonare il termine «operazione militare speciale» e ad annunciare il 9 maggio, durante la parata del Giorno della Vittoria, che è in atto una «guerra totale» all’Ucraina. Intanto uno studio commissionato ad alcuni esperti dal governo britannico - scrive la Reuters sul suo sito - avrebbe portato alla luce una fabbrica di troll russi usati come arma di disinformazione. Tracce ne sarebbero state trovate in otto social network, tra cui Telegram, Twitter, Facebook e TikTok. Diffondevano commenti filorussi sui profili di ministri britannici e altri leader mondiali critici verso Mosca.

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