Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 05 Novembre 2025
Accoltellamento di Milano, Villa di Serio e Alzano ripensano a 10 anni fa
IL TENTATO OMICIDIO. «Avrei potuto esserci io al posto di Antonio» ripensa Verusca Fiori, titolare del bar «Sorsi e Morsi» di via Locatelli a Villa di Serio. Sgomento in Val Seriana per quanto accaduto a Milano.
«Avrei potuto esserci io, al posto di Antonio Casteletti, quella mattina fuori dal bar. Se non avessi tardato, probabilmente Vincenzo Lanni avrebbe potuto decidere di accoltellare me». Dopo aver saputo che l’accoltellatore di piazza Gae Aulenti a Milano è lo stesso uomo che, nell’agosto 2015, aveva colpito con due fendenti un anziano a Villa di Serio e un altro ad Alzano Lombardo, il pensiero di Verusca Fiori, titolare del bar «Sorsi e Morsi» di via Locatelli a Villa di Serio, torna a quella drammatica mattina di dieci anni fa, quando «a causa di una incombenza» arrivò con un leggero ritardo all’ingresso del locale e trovò i volontari dell’ambulanza intenti a soccorrere il suo affezionato cliente Antonio Casteletti.
«Quando uscì dall’ospedale, mi raccontò che questa persona (Lanni, ndr) gli passò davanti: Antonio era seduto sul muretto qui vicino, in attesa che aprissi il bar. Poi l’uomo tornò indietro e lo accoltellò al petto – ricorda –. Mi sono sentita fortunata quella mattina: avrei potuto esserci io». I due Comuni seriani all’epoca erano rimasti segnati da quanto accaduto ad Antonio Casteletti e Luigi Novelli, che al tempo avevano rispettivamente 78 e 84 anni, e sono deceduti entrambi nel 2017.
«In dieci anni non è più successo niente del genere – sottolinea un pensionato che passeggia al parco Montecchio di Alzano –. Vivo qui vicino da quarant’anni e siamo sempre stati abbastanza tranquilli». Al parco ci sono anziani, nonni con i nipoti, mamme con i bambini e sportivi. Nessuno si ricordava di Vincenzo Lanni, che fino al 2015 era stato un assiduo frequentatore della biblioteca comunale di Alzano, dove trascorreva i pomeriggi di fronte al suo pc portatile o a sfogliare libri gialli. La stessa biblioteca dove, nel tardo pomeriggio del 20 agosto 2015, si stava recando anche Luigi Novelli, accoltellato nei pressi del sottopasso.
Il nome di Vincenzo Lanni, da solo, a molti «non dice nulla», compreso un pensionato a spasso con la carrozzina. Ma nel citare l’aggressione di lunedì a Milano e i precedenti del 2015, qualcosa riaffiora: «Certo, avevo sentito di quei due accoltellamenti. E ora di nuovo». Ma ad Alzano, a parte il bibliotecario Enzo Curnis che è ancora in servizio, nessuno si ricorda di lui. Lo stesso a Villa di Serio: il residence dove viveva è passato in gestione ai figli della precedente proprietaria e i nuovi inquilini sono arrivati da poco. «Già all’epoca era una persona schiva, molto riservata, non lo si vedeva mai in paese», conferma il sindaco Mario Morotti. Il circolo scacchistico Excelsior di Bergamo, invece, dove era tesserato fino al 2011, lo ricorda come «una persona socievole e tranquilla, appassionata di scacchi e disponibile al confronto con gli altri. Proprio per questo, sapere ciò che è accaduto lascia sbigottiti e provoca una profonda tristezza».
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