Cronaca / Valle Seriana
Venerdì 06 Giugno 2025
Omicidio-suicidio di Cene, il paese incredulo: «Erano sempre insieme»
IL DRAMMA. Tragedia familiare giovedì nell’abitazione della coppia nel paese della Val Seriana. Il movente per gli inquirenti è da ricondurre alla gelosia. Prima del dramma l’uomo ha inviato un messaggio a una persona vicina alla moglie, annunciando le sue intenzioni.
Cene
Ha sparato alla moglie uccidendola e poi ha rivolto la pistola, regolarmente detenuta, contro di sé, facendola finita. Gli inquirenti non hanno dubbi: il dramma che si è consumato giovedì pomeriggio in un’abitazione di Cene è stato un omicidio-suicidio. Rubens Bertocchi, ex commerciante di generi alimentari di 54 anni, da qualche anno un lavoro come guardia giurata per un servizio di portineria a Bergamo Alta, ha ucciso la moglie Elena Belloli, 52 anni, geometra, lavorava in uno studio proprio a Cene.
Gli spari dopo un litigio
Se da un lato la dinamica dei fatti appare chiara, chi indaga – i carabinieri della compagnia di Clusone e del nucleo investigativo di Bergamo – sta cercando di far luce sul movente. Movente che sarebbe da ricondurre alla gelosia. Pare infatti che, poco prima di far fuoco contro la moglie e poi togliersi la vita, i due avessero animatamente litigato nella loro casa al primo piano di una palazzina al civico 43 di via Bernardo Fanti. Marito e moglie – genitori di due figli, uno di 21 e l’altro di 11 – erano in casa da soli e l’appartamento era chiuso a chiave dall’interno. Nella taverna dello stesso edificio – dove, negli appartamenti confinanti, vivono anche altri familiari, tra cui i genitori di Elena e una sorella di Rubens – si trovava il figlio maggiore della coppia, Andrea, con la sua fidanzata, mentre il fratello minore non era in casa.
A dare l’allarme una vicina di casa
All’improvviso – erano da poco passate le 17 – si sono avvertiti, in rapida sequenza, i due colpi di pistola: a sentirli e a dare l’allarme è stata una vicina di casa. Il figlio maggiore è accorso di sopra, ma la porta d’ingresso dell’appartamento – che dà su un ballatoio – era chiusa dall’interno. E dall’appartamento non si sentiva più nessun rumore. Immediata a quel punto la telefonata al 112: in via Fanti a Cene sono arrivati i carabinieri della stazione di Fiorano e i loro colleghi del nucleo operativo di Clusone, che hanno dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco di Gazzaniga perché aprissero la porta di casa. Oltre l’ingresso c’erano i due corpi, entrambi raggiunti da proiettili sparati con la pistola semiautomatica calibro 22 che Bertocchi deteneva regolarmente. Prima di farla finita ha sparato al petto alla moglie. Alla casa è giunto anche il personale del 118, ma per la coppia non c’era più nulla da fare.
Un messaggio per annunciare il gesto
Ed è emerso che poco prima del dramma, al culmine della lite, Bertocchi avrebbe anche inviato un messaggio a una persona vicina alla moglie per annunciare quello che avrebbe compiuto. Nessuno è però riuscito a intervenire per tempo, perché subito dopo Rubens Bertocchi ha sparato al petto alla moglie e si è suicidato. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio che, terminati i rilievi dei carabinieri, ha disposto il sequestro dell’appartamento teatro dell’omicidio-suicidio e dei telefoni cellulari di marito e moglie. La casa è stata anche perquisita alla ricerca di eventuali tracce o biglietti di spiegazione, ma pare che l’unico messaggio sia quello inviato da Bertocchi con il cellulare.
Si pensa che il marito sospettasse una relazione extraconiugale
L’ipotesi degli inquirenti è che il marito sospettasse la moglie di una relazione extraconiugale. I vicini di casa e chi li conosceva riferisce però di una famiglia tranquilla e che all’esterno non lasciava trapelare alcun disagio. Chiusa alcuni anni fa la storica attività di famiglia sotto casa, l’«Alimentari Bertocch i» pare per via di alcuni problemi di salute del marito, quest’ultimo aveva poi trovato lavoro come portinaio a Bergamo. Quando lavorava come commerciante Bertocchi era molto presente in paese – ricordavano giovedì diversi residenti – e si dava spesso da fare anche consegnando a casa la spesa. Dopo la chiusura della bottega era un po’ sparito dalla circolazione, mentre la moglie Elena aveva continuato a essere presente in paese, anche semplicemente per passeggiare lungo via Fanti, strada chiusa dalla polizia locale per consentire l’intervento dei carabinieri.
Venerdì sarà disposta l’autopsia
I corpi di marito e moglie, terminati i rilievi della scientifica dell’Arma attorno alle 22, sono stati trasferiti all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: probabilmente già venerdì la procura ne disporrà l’autopsia.
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