Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 29 Ottobre 2025
Aveva ottenuto indebitamente fondi Covid, confiscati 900mila euro alla Fratelli Santini srl
L’INDAGINE. Nel periodo pandemico la società operante nel settore ortofrutticolo aveva presentato cinque richieste di finanziamento per un totale di 6,7 milioni di euro, due delle quali accolte, con l’erogazione di quasi 900mila euro.
Bergamo
La Guardia di Finanza di Bergamo ha eseguito una confisca per un valore complessivo di 895mila euro nei confronti di una società orobica del settore ortofrutticolo, la Fratelli Santini srl di Azzano San Paolo, condannata in via definitiva per aver ottenuto illecitamente finanziamenti pubblici durante l’emergenza del Covid. La sentenza, emessa dal Tribunale di Bergamo e passata in giudicato lo scorso 23 settembre, prevede anche una sanzione pecuniaria di 60mila euro a carico dell’azienda.
La società aveva presentato cinque richieste di finanziamento per un totale di 6,7 milioni di euro, due delle quali accolte, con l’erogazione di quasi 900mila euro
Le indagini
L’inchiesta, condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Bergamo su delega della Procura della Repubblica, è partita dall’analisi di informazioni acquisite attraverso il sistema di prevenzione antiriciclaggio.
Dalle verifiche è emerso che, nel periodo pandemico, la società aveva presentato cinque richieste di finanziamento per un totale di 6,7 milioni di euro, due delle quali accolte, con l’erogazione di quasi 900mila euro. Tali finanziamenti rientravano nel Fondo di Garanzia per le Pmi, istituito per sostenere le imprese colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia, in un contesto particolarmente difficile per la provincia di Bergamo, una delle più colpite dall’emergenza sanitaria.
Le false dichiarazioni
Per accedere ai finanziamenti, l’impresa avrebbe dichiarato falsamente di possedere tutti i requisiti richiesti, nonostante fosse già destinataria di due interdittive antimafia emesse nel 2019.Tale condizione avrebbe dovuto precluderle automaticamente la possibilità di accedere ai fondi pubblici.
Confisca definitiva e responsabilità dell’ente
A seguito delle indagini, la Procura ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo delle somme, poi trasformato in confisca definitiva con la sentenza del Tribunale. Il legale rappresentante dell’azienda ha invece visto l’estinzione del reato nei propri confronti, dopo aver restituito circa 132mila euro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La condanna della società è stata disposta ai sensi del Decreto Legge 231/2001, che prevede la responsabilità amministrativa delle imprese per i reati commessi da amministratori o dipendenti nell’interesse o a vantaggio dell’ente.
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