Bergamo, altre 30 telecamere per la sorveglianza: «Ognuna è una risposta ai quartieri»

SICUREZZA. Dai furti in villa alle spaccate sulle auto, fino allo spaccio e al disturbo della quiete pubblica. Angeloni: «Luoghi scelti in base ai problemi segnalati dei cittadini». Investimento da mezzo milione di euro.

È dallo scorso 27 giugno che i tecnici stanno montando le nuove telecamere di videosorveglianza, dai Colli di Bergamo, per contrastare i furti nelle «ville», ai parcheggi in periferia, colpiti dalle «spaccate» alle auto in sosta. In tutto 30 nuovi punti di osservazione che entreranno in azione entro il 30 settembre, un «pacchetto» che consentirà al territorio comunale di raggiungere i 200 punti di osservazione e oltre 450 telecamere, occhi elettronici a servizio delle forze dell’ordine, per intervenire in tempo reale o riavvolgere il «nastro», estrapolando immagini utili alle indagini. Ma non si tratta solo di numeri. Dietro ad ogni telecamera, spiega l’assessore alla Sicurezza di Palafrizzoni, Giacomo Angeloni, «c’è una storia da raccontare, una richiesta dei cittadini a cui si riesce a dare risposta. Ogni telecamera ha un suo motivo».

Il nuovo piano messo a punto dal Comune di Bergamo nel corso del 2025 con uno stanziamento di 500mila euro (e realizzato, dal punto di vista operativo, da Atb mobilità) ha delle geografie puntuali, disegnate dall’amministrazione insieme alle forze dell’ordine, con il contributo dei cittadini. Un progetto partecipato, spiega l’assessore Angeloni: «Abbiamo analizzato le richieste rimaste in sospeso con la precedente amministrazione e poi abbiamo fatto una sorta di “matching” tra segnalazioni e l’urgenza. È un piano costruito in modo puntuale, portato all’attenzione dell’Osservatorio partecipato sulla sicurezza chiedendo anche ai quartieri di darci le priorità e che, ovviamente, cerca di rispondere alle esigenze rappresentate dalle forze dell’ordine, che ringrazio».

Le aree prescelte

Lo scorso gennaio sono stati posizionati i primi 8 punti di osservazione nella zona dello «spaccio», 3 tra le vie Bonomelli, Paglia e in piazzetta Don Spada e altri 4 in Malpensata, a presidio delle vie Leoncavallo, Mozart, Zanica, Furietti e Betty Ambiveri. In questi giorni sono stati posizionati anche nuovi cartelli, «più grandi rispetto a quelli già posizionati in città – si sofferma Angeloni -. La norma prevede che il cittadino debba essere informato della presenza delle telecamere, l’obiettivo in questo caso è disincentivare l’acquirente, perché sa che quelle immagini vengono utilizzate per fare le indagini». A chiudere l’elenco delle prime installazioni, il punto di osservazione in Largo Porta Nuova.

Dallo spaccio alle spaccate

Dallo scorso 27 giugno e nelle prossime settimane sono invece in corso di le lavorazioni per altri 11 punti: «Nelle vie Fantoni e Bono, dove c’è l’accesso al parco Pertini, frequentato da persone dedite allo spaccio – fa il punto l’assessore -. I residenti ci hanno segnalato il problema delle spaccate alle auto in via Pizzo della Presolana, nel parcheggio del Cai, in quello di via Spino-via Autostrada, davanti a «Daste», nel parcheggio di via San Bernardino dove c’è l’«Enaip». In tutti questi punti abbiamo provveduto a posizionare punti di osservazione, alcuni capaci di ruotare di 360 gradi, per vedere ogni angolazione. I problemi che i cittadini ci hanno segnalato sono diversi: tra Boccaleone e la Clementina, nel giardino di via Gandhi, dove c’è anche uno spazio giovanile, la presenza di tossicodipendenti, in piazza Bonfanti a Celadina il disturbo alla quiete pubblica, in via Sudorno, sui Colli, i furti nelle abitazioni e, ancora, al Parco del Triangolo angoli bui che possono creare situazioni spiacevoli. In tutti questi punti sono già state installate».

Gli operai saranno al lavoro anche nei prossimi giorni in via Nini da Fano (anche qui c’è il problema delle spaccate alle auto) e nelle vie Pizzo Scais e Monte Gleno, dove la passerella del parco crea angoli bui. Completata questa prima «tranche», Atb mobilità avvierà la seconda con altri 11 punti, in altrettanti luoghi sensibili, distribuiti in diversi quartieri, dalla Conca Fiorita a Loreto: nelle vie Grossi, Caprera (all’ingresso del parco e della scuola materna), tra piazza Risorgimento e via Zanchi, al Centro Galassia, nelle vie Pinetti, Ungaretti, nel parcheggio della Croce Rossa in via Broseta, in piazzale della Scienza, tra le vie Marzabotto e Fossoli, tra le vie Pescaria e Crescenzi. In fine al parco del Galgario, ma l’accensione, per questioni tecniche, è in programma dopo il 30 settembre.

Nuovi fondi

Le nuove telecamere entreranno nel circuito esistente, collegato alla centrale operativa della Polizia locale di Bergamo, «consultabili» anche dalle altre forze dell’ordine. Palafrizzoni ha finanziato un altro «pacchetto» da 400mila euro, per estendere la rete nel 2026: «Ringrazio Atb, il direttore Liliana Donato e il responsabile Vito Pavone – commenta l’assessore -. La società ha stretto un accordo quadro con l’impresa che sarà valido per i prossimi tre anni, non sarà così necessario fare una nuova gara, riducendo i tempi».

L’intelligenza artificiale

E per il futuro, l’assessore Angeloni, nella doppia veste di assessore alla Sicurezza e all’Innovazione, ha nuovi progetti: «Le telecamere servono da deterrente e per le indagini post eventi, ma il mio grande obiettivo è che possano anche diventare un segnalatore di accadimenti per il pronto intervento. L’intelligenza artificiale – chiarisce l’assessore – consente di inviare degli alert se ad esempio la telecamera inquadra un oggetto che potrebbe essere un coltello, così da poter mandare una pattuglia. Roma sta utilizzando questa tecnologia in occasione del Giubileo, grazie a norme speciali. In corso ci sono approfondimenti amministrativi, anche sul tema della privacy».

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