(Foto di Colleoni)
LA MANIFESTAZIONE. Promossa da «Non una di meno». Con la «Rete bergamasca» anche la sindaca Carnevali.
Bergamo
«Basta guerre sui nostri corpi», è lo striscione in testa al corteo per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sono circa 500 i manifestanti scesi in piazza questa sera, martedì 25 novembre, per far sentire la propria voce e dire basta a discriminazioni, aggressioni e sopraffazioni di genere.
Uomini, e soprattutto donne, si sono ritrovati in piazzale Marconi per marciare per le strade del centro nella manifestazione promossa da «Non una di meno Bergamo». Al serpentone, in segno di solidarietà, si sono unite la sindaca Elena Carnevali, l’assessore Marzia Marchesi, la presidente del Consiglio comunale Romina Russo, il segretario provinciale del Pd, Gabriele Giudici. Ma non è mancata, anche in quest’occasione, la protesta. Membri dei sindacati Cub, Usb e della Rete per la Palestina hanno criticato la presenza delle istituzioni invocando «Fuori il Pd dal corteo».
E anche quest’anno il Comune di Bergamo ha aderito alla campagna «Orange the world», promossa da Onu, Un women e dalla Federazione europea soroptimist international. Scegliendo la luce come simbolo di consapevolezza e impegno civile, Porta San Giacomo si è accesa d’arancione nelle serate del 24 e 25 novembre. Lo stesso ha fatto l’ospedale Papa Giovanni XXIII, illuminando la Torre 1. E Conad, che ha aderito accendendo la facciata del punto vendita di via Carducci.
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