Bergamo, in via Grumello 800 incidenti in vent’anni - I dati

L’ALLARME. Nel tratto più rischioso due schianti mortali. Zenoni: una rotatoria con i fondi per il bus rapido. Tra il 2002 e il 2022 in città 106 vittime della strada. Viale Giulio Cesare il più pericoloso, con sei mortali.

È una delle principali porte d’ingresso della città, un lunghissimo lembo d’asfalto tra i più trafficati e perciò anche tra i più interessati dagli incidenti: in vent’anni, dal 2002 al 2022, lungo tutta via Grumello e i suoi molteplici incroci – perciò dal confine Lallio-Bergamo e fin quando il tratto prende il nome di via Moroni, all’altezza dell’intersezione con via della Grumellina – si sono registrati 808 sinistri, una quarantina all’anno in media. Lo raccontano i «dati aperti» della Polizia locale e del Comune di Bergamo, che permettono di localizzare quanto accade sul territorio cittadino. Tra quegli 808 incidenti, uno fu anche mortale: capitò a gennaio 2015, all’incrocio con via Lallio.

Una seconda tragedia si è consumata con lo scontro avvenuto nella tarda serata di mercoledì, quando Nicholas Foresti, pony pizza 22enne di Albegno di Treviolo, mentre era in sella al suo scooter provenendo da Lallio, si è scontrato con un’auto proveniente dalla direzione opposta, che stava svoltando a sinistra per imboccare la superstrada. È accaduto in uno dei tratti più rischiosi di via Grumello, in quella porzione tra lo svincolo per la circonvallazione e via Campi Spini.

Leggi anche

L’incrocio con via Campi Spini

Solo nell’intersezione tra via Campi Spini e via Grumello, considerando le diverse direzioni di marcia, tra il 2002 e il 2022 sono stati 134 i sinistri, di cui 35 tra 2022 e 2021. Per questo, da tempo, si sta ragionando su come mettere in sicurezza quella porzione di strada (che tra l’altro è in parte di competenza del Comune e in parte della Provincia): un primo intervento è stato realizzato ad aprile, ma la vera soluzione è attesa entro il 2026, quando sarà realizzata una rotatoria.

Leggi anche

«Nei mesi scorsi – spiega Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo – siamo intervenuti per chiudere la possibilità di effettuare la manovra più pericolosa: prima, chi veniva da via Campi Spini poteva tagliare dritto per imboccare lo svincolo che porta all’asse interurbano; ora, con l’installazione dei jersey di plastica, è proibito ed è imposta la svolta a destra». In sostanza, niente più «scorciatoia»: chi arriva da via Campi Spini e vuole imboccare l’asse interurbano deve girare appunto a destra, arrivare alla rotatoria all’altezza di A2A/piattaforma ecologica e tornare indietro. Resta aperto il problema per chi venendo dalla città deve girare a sinistra verso lo svincolo, e la soluzione per risolvere la questione del «rondò imperfetto» è legata a un più ampio disegno di mobilità: «Con i finanziamenti per l’E-Brt (il collegamento bus rapido tra Dalmine e Bergamo, ndr) è stata colta l’occasione per realizzare una rotonda in quell’incrocio – ricorda Zenoni –. Una rotatoria fa rallentare gli automobilisti, ha un sistema di precedenze più chiaro e riduce i punti di conflitto». L’inizio dei lavori per l’intera operazione E-Brt è fissata nella prima parte del 2024, con conclusione nel 2026.

I tratti più pericolosi

Gli open data del Comune raccontano i tratti d’asfalto più pericolosi. Tra il 2002 e il 2022 sono state 106 le vittime della strada in città, comprendendo anche pedoni e ciclisti: l’anno peggiore il 2006, con 14 decessi, mentre nel 2018, nel 2020 e nel 2021 le vittime sono state 2. Nei vent’anni analizzati è stato viale Giulio Cesare, con 6 vittime complessive, lo spicchio di Bergamo più pericoloso, seguito da una dozzina di vie con 3 incidenti mortali (comprese alcune zone di Città Alta, da viale delle Mura a via Fara). Due gli incidenti con più vittime: in via Gasparini nel 2007 (morirono due pedoni, nonna e nipotino) e in via Maj nel 2011 (due ragazzi su uno scooter).

Approfondisci l'argomento su L'Eco di Bergamo di domenica 19 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA