Calano i reati, non i furti: in casa +10,8% in 12 mesi. Crescono anche le rapine

LE DENUNCE. Fino alla pandemia dati in calo, poi la costante ripresa dei colpi. Tra il 2014 e il ’24 razzie giù del 44,5%, ma l’ultimo biennio in controtendenza.

I recenti fatti di cronaca avvenuti nella Bergamasca – in primis la rapina alla villa dell’imprenditore Angelo Marini a Treviglio e il tentato furto in quella dell’immobiliarista Gianfederico Belotti a Bergamo, ma anche tutta una serie di furti nelle case – hanno inevitabilmente aumentato la sensazione di insicurezza. Ma i dati cosa dicono? Risposta: dipende dal periodo che si prende in considerazione.

a Bergamo e provincia il calo complessivo ha sfiorato il 23%, assestandosi a fine 2024 al 22,8%. E, nello specifico, i furti denunciati sono stati il 44,5% in meno

Se si analizzano, infatti, i numeri dei reati denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria tra il 2014 e il 2024, dunque in un range di ben undici anni, si scopre che sono in realtà diminuiti. E non di poco: a Bergamo e provincia il calo complessivo ha sfiorato il 23%, assestandosi a fine 2024 al 22,8%. E, nello specifico, i furti denunciati sono stati il 44,5% in meno: non la metà, ma quasi, scendendo dagli oltre ventisettemila denunciati nel 2014 ai poco più di quindicimila dell’anno scorso. E i furti in abitazione, tra i reati che notoriamente spaventano di più la popolazione perché visti come una violazione della propria casa e della propria intimità familiare, sono scesi del 43,5%, passando dai 6.341 del 2014 ai 3.580 dell’anno scorso.

La variabile Covid

Il discorso però cambia – e non di poco – se si analizza il dato post pandemia. Il 2020, complici i vari lockdown, aveva registrato i dati in assoluto più bassi dei reati: questo perché la maggior parte della gente era stata relegata per lunghi periodi in casa per evitare di diffondere il virus e anche i ladri si erano «adeguati» alla situazione, facendo impennare, per esempio, i reati «virtuali», in primis le truffe e le frodi informatiche, balzate in quell’anno a 3.460 rispetto alle 2.948 del 2019.

Se nei sei anni precedenti al 2020 i furti erano sempre andati calando, arrivando ai «soli» 10.098 denunciati nella Bergamasca nell’anno clou della pandemia. Poi, però, dal 2021 avevano ripreso a crescere: 11.980 denunce nel 2021, 13.424 nel 2022, 14.536 nel 2023 e 15.444 lo scorso anno. Tanto che, se il raffronto 2014-2024 era – come detto – in negativo del 44,5%, paragonando il 2023 al 2024 si registra invece un aumento dei furti, pari al 6,2%.

I furti in casa

E i furti nelle case? Stesso discorso e stesso trend: -43,5% dal 2014 al 2024, ma +10,8% dal 2023 al 2024, con una crescita costante dai 1.721 furti denunciati nel 2020 ai 2.281 del 2021, ai 2.719 del 2022, ai 3.230 del 2023, fino ai 3.580 dello scorso anno. Un dato tra l’altro superiore all’ultimo anno pre-Covid, il 2019, quando i furti in casa denunciati furono 2.841, in quel caso comunque quasi duemila in meno rispetto all’anno precedente (nel 2018 vennero infatti denunciati 4.767 furti nelle case bergamasche). E va evidenziato che questi sono i dati dei furti appunto denunciati dai derubati alle forze di polizia e finiti all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Si stima, però, che molte vittime neppure denuncino. Perché? Principalmente per mancanza di fiducia nella possibilità che gli autori possano essere rintracciati o per una semplice quanto preoccupante rassegnazione. Fino alla più grave paura di ritorsioni.

L’appello: denunciate sempre

Eppure le forze dell’ordine da sempre invitano a denunciare, anche i furti solo tentati: questo perché le denunce possono permettere a chi organizza il pattugliamento del territorio di meglio calibrare presenze in zone e orari. Per esempio in questo periodo prima delle festività natalizie, storicamente i furti nelle case vanno crescendo, soprattutto nella fascia oraria precedente alla cena, complice il tramonto anticipato con il ripristino, da fine ottobre, dell’ora solare. Si tratta comunque di trend in linea con la diminuzione, in generale, delle denunce di reati nel lungo periodo e che nella Bergamasca hanno registrato un meno 22,8% dal 2014 al 2024, ma anche con la crescita nell’ultimo biennio, dove però l’aumento dei reati in generale è stato solo dello 0,7%.

Crescono le rapine

Mentre le rapine in banca sono pressoché scomparse e quelle nelle poste si contano sulle dita di una mano, le rapine in abitazione sono scese dalle 61 del 2014 alle 41 dell’anno scorso

E le rapine, invece? Il trend è stato praticamente lo stesso. In costante calo dal 2014 al 2020, anno in cui se ne registrarono soltanto 304, dal post pandemia le denunce sono tornate a crescere in maniera costante. Tanto che dalle 566 rapine del 2014 alle 464 del 2024 si è registrato un calo del 18%, ma il confronto 2023-2024 (rispettivamente 445 e 464 colpi) il dato percentuale diventa positivo, pari a +4,3%. Mentre le rapine in banca sono pressoché scomparse (nel 2014 erano state 10, mentre nel 2023 e nel 2024 non ne sono state denunciate nessuna) e quelle nelle poste si contano sulle dita di una mano (tre sia nel 2023 che nel 2024, mentre nel 2014 erano state 4), le rapine in abitazione sono scese dalle 61 del 2014 alle 41 dell’anno scorso (si tratta nella quasi totalità dei casi di furti degenerati in minacce o colluttazioni con i padroni di casa). In controtendenza rispetto a il calo 2014-2024 e la crescita 2023-2024 di furti e rapine ci sono invece altri reati: le truffe e frodi informatiche, che rispetto al 2014 l’anno scorso erano salite dell’81,3%, nel confronto tra il 2023 e il 2024 sono scese (del 12,6%).

Raddoppiate le estorsioni

Questo perché il reato aveva avuto il suo clou, come detto, con la pandemia, per poi lentamente diminuire. Vera impennata, invece, per le estorsioni denunciate, che sono praticamente raddoppiate in 11 anni, salendo da 104 a 201, con una crescita percentuale del 93,3%. Nell’ultimo biennio l’aumento era stato dell’1,5%, mentre il dato in assoluto più elevato di denunce dell’ultimo decennio si era registrato nel 2022, con 237 casi finiti all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Un dato che è invece in crescita sia nel lungo sia nel breve periodo è quello delle denunce per violenze sessuali, salite dell’1,5% tra il 2023 e il 2024 e del 47,8% dal 2014 al 2024.
Un numero che, non da ultimo, racchiude probabilmente una maggiore consapevolezza da parte delle vittime nel volersi far aiutare – come emerso anche durante la recente giornata contro la violenza alle donne – e non tanto una reale crescita dei casi.

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