(Foto di Colleoni)
LE LETTERINE. Tra le migliaia di buste alla chiesa di via XX Settembre a Bergamo non solo richieste di doni ma anche il desiderio di serenità per chi soffre.
La notte più magica dell’anno è arrivata. C’è tanta attesa nell’aria, si cerca di trattenere il respiro per non farsi sentire da Santa Lucia e non spaventare lei e il suo asinello. Perché il rischio è che svanisca prima di aver lasciato i tanti desiderati doni e lanci nell’aria la sua polverina che fa male agli occhi dei bambini troppo curiosi e che vogliono vedere, più che continuare a credere e sognare.
Finalmente il 12 dicembre è arrivato, la cura nello scrivere una letterina imbustata tra unicorni disegnati, lustrini e stelline verrà ricompensata. Santa Lucia questa notte, in punta di piedi, arriverà nelle case di tutti i bambini e, se saranno stati buoni, lascerà loro un dono, per poi proseguire, instancabilmente, in tutte le altre abitazioni. Tanto il tempo ce l’ha: oggi è la notte più lunga dell’anno.
E sabato mattina si svelerà la sorpresa più bella, più attesa, più magica. Quella di cui, crescendo, si ha così tremendamente nostalgia. Il dubbio se quest’anno si è stati bravi, nonostante tutta la buona volontà, serpeggia nelle migliaia di letterine consegnate alla chiesa della Madonna dello Spasimo in via XX Settembre in centro città, quella che per tutti i bergamaschi è da sempre la chiesetta di Santa Lucia. «Sono stata brava? Se sì...», chiede timidamente Amelia a Santa Lucia per tentare le prime richieste. Vittoria, invece, non ha dubbi: «Sono stata bravissima. Prega per noi». È la sua dolcissima richiesta.
Santa Lucia questa notte, in punta di piedi, arriverà nelle case di tutti i bambini e, se saranno stati buoni, lascerà loro un dono, per poi proseguire, instancabilmente, in tutte le altre abitazioni. Tanto il tempo ce l’ha: oggi è la notte più lunga dell’anno.
Arianna non riesce a nascondere a Santa Lucia che a volte potrebbe comportarsi meglio (o c’è forse lo zampino degli adulti in questo giudizio da grandi?): «Sono una bambina vivace e alcune volte faccio un sacco di scherzi. Ti prometto – è la sua promessa solenne – di impegnarmi ad ascoltare i miei genitori e a provare a non litigare con mia sorella. Grazie per proteggerci sempre». Marta, in un’altra missiva, invece ammette: «Non mi sembra di aver mantenuto la mia promessa di comportarmi bene, ma mi faresti una bambina felice se mi portassi i doni che ti chiedo. E ti prometto che cercherò di migliorare il mio comportamento».
Anche Maria si «confessa» alla Santa: «Mi rendo conto di non essermi comportata bene, però ho creato tante nuove amicizie, anche se ho trascurato e trattato un po’ male la mia famiglia. Dall’anno scorso mi sento cresciuta in tutto. Ti prometto di guardare meno il telefono e di non litigare con mia sorella». Come è giusto che sia, alla Santa più amata si chiedono giochi. Tanti giochi. Il desiderio di Ginevra sono delle «bambole», lo «scettro per fare le magie» e «trucchi per giocare con la mamma». Il tutto accompagnato da un commento leggermente piccato nei confronti della Santa, che già nasconde un carattere deciso della piccola. «Ti chiedo se puoi essere più generosa quest’anno – scrive – perché ti affido tutti i miei ciucci a cui sono molto affezionata». Una richiesta a cui Santa Lucia non potrà sottrarsi: dopotutto cosa c’è di più prezioso per una bambina dei suoi ciucci?
Tra il desiderio di «Barbie», «pennarelli, scarpe e giochi», alla Santa vengono date indicazioni precise, con tanto di indirizzi e anche una mappa disegnata con i pastelli colorati, su come raggiungere le case. Ma più di tutto, la Santa è una confidente a cui, anno dopo anno, si vogliono raccontare le piccole e grandi conquiste del diventare grandi. Una cara (anzi, «carissima» come scrive Alberto) amica che si vuole aggiornare sulle novità in famiglia e a scuola. «Mi piace molto andare a scuola – le scrive Alberto –. Ho imparato tante cose interessanti e piace tanto leggere». «Cara Santa Lucia – scrive Viola – , questo è stato un anno molto bello. Sono stata promossa in terza elementare e mi sto impegnando tanto».
La Santa è una confidente a cui, anno dopo anno, si vogliono raccontare le piccole e grandi conquiste del diventare grandi. Una cara (anzi, «carissima» come scrive il piccolo Alberto) amica che si vuole aggiornare sulle novità in famiglia e a scuola.
Una compagna che resta nel tempo, che resterà sempre nei grandi passi della vita, nonostante si diventi grandi. «Ti scrivo anche se sono cresciuta – si legge nella lettera di Isabella –. Devo fare un’importante scelta: le scuole superiori. Mi aiuti a scegliere la scuola migliore per me?». Elisa ha un pensiero che travalica i confini: «Ti chiedo qualcosa di speciale che non riempia solo il nostro cuore. Vai dai bambini in guerra».
Michele ha invece un sogno che profuma di magia: «Vorrei che cadesse la neve». Tra giochi, confidenze, ammissioni e sogni nel cassetto, Santa Lucia, finalmente, ritorna nelle case di tutti. Perché lei, qualunque cosa accada, c’è e ci sarà sempre. Ed è l’unica in grado di realizzare il desiderio più grande: esserci, comunque vadano le cose, qualunque stortura il mondo prenda. «Ti aspetto, spero tanto che verrai». E lei verrà. Sempre. Non mancherà mai all’appuntamento. Per rivederci, come sempre, l’anno prossimo. Un po’ cresciuti, forse, un po’ diversi, ma sempre in grado di sognarla.
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