(Foto di Hal Gatewood su Unsplash)
L’ORDINANZA. Due le vittime. Le carte a carico del bidello in carcere, il gip: «Personalità allarmante e pericolosa».
Con un interlocutore lui si era definito «collezionista, che si faceva foto e video senza il consenso della ragazza»: è quanto emerge nelle 23 pagine di ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Federica Gaudino a carico del bidello bergamasco 34enne in cella da venerdì per violenza sessuale, stalking e violenza privata.
L’uomo è accusato di aver somministrato Fentalyn (di cui aveva la disponibilità in quanto la madre è malata) a due donne per poi abusare di loro mentre erano prive di coscienza, vittime che venivano poi ricattate con la minaccia di diffondere immagini intime per piegarle alla sua volontà. Una delle donne, conosciuta in un sito di incontri, era stata ricontattata e costretta sotto minaccia (anche di far del male al nuovo compagno) a vederlo ancora. Il bidello era riuscito anche a installare nel suo telefono un’app con cui riusciva ad aver accesso a tutte le informazioni.
L’indagine nasce proprio dalla denuncia delle due donne, una delle quali ha subito anche atti persecutori in seguito ai quali si è trasferita da Bergamo in un’altra città. Ma anche dalle dichiarazioni di un ex amico del bidello, che aveva parlato con gli inquirenti mentre si trovava in carcere: raccontò di sapere che il 34enne «si divertiva a fare il piccolo chimico», drogando e poi abusando di donne, e di avere anche delle prove.
A luglio 2024, appena è stata presentata la prima denuncia (la seconda è dell’ottobre di quest’anno), sono iniziate le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Giulia Angeleri. A febbraio, durante la perquisizione dell’abitazione del bidello sono stati sequestrati diversi dispositivi, nei quali sono stati trovati video e immagini. Anche di una delle vittime «in stato di evidente incoscienza», che subiva il volere dell’uomo.
Nell’ordinanza si rileva che, come emerso dalle indagini, il 34enne rendeva incoscienti donne già disposte a intrattenersi con lui, pertanto il fatto di renderle incoscienti sarebbe stato per «trattarle come oggetti», scrive il gip, facendo con loro ciò che voleva «prescindendo dal loro consenso». Le donne, al risveglio, oltre a non stare bene a seguito dell’ingestione del farmaco, avevano anche lesioni.
Secondo le indagini, il 34enne non solo abusava di persone private della volontà, ma le faceva anche oggetto di riprese video e fotografiche e commenti con i propri conoscenti. Comportamenti che «sono espressione di una natura crudele e prevaricante dell’indagato, che si mostrava divertito e compiaciuto», scrive il gip. Il suo autodefinirsi «collezionista» è stato ritenuto «emblematico della allarmante personalità». C’è poi il comportamento tenuto dopo gli abusi. Con minacce e persino atti persecutori. E il fatto che non si sia fermato neanche dopo aver saputo del procedimento penale «ne evidenzia la spiccata pericolosità sociale». Martedì si terrà l’interrogatorio di garanzia. Il bidello è accusato di violenza sessuale aggravata, atti persecutori, cessione di stupefacenti e violenza privata. Assistito dall’avvocato Gianluca Madonna, l’uomo potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.
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