Flotilla, Dario Crippa al presidio per la Palestina: «Non è un giorno di festa»

L’INCONTRO. «Grazie per questi 36 giorni di presidio, sono stati incredibili. Anche in mezzo al mare ho avuto modo di sentire la forza», ha detto l’attivista.

Bergamo

Dario Crippa sorride, ha voglia anche di ridere. Negli occhi non sembra avere le violenze viste e vissute in carcere in Israele.

«Non è un giorno di festa»

«Grazie per questi 36 giorni di presidio, sono stati incredibili. Anche in mezzo al mare ho avuto modo di sentire la forza. Ma oggi non è un giorno di festa, a Gaza non si festeggia perché gli aiuti umanitari non sono stati recapitati dove dovevano arrivare. Gli occhi che la Flotilla ha avuto su di sé devono rivolgersi alla Palestina», ribadisce Dario Crippa, il 25enne attivista della Global Sumud Flotilla rientrato lunedì 6 ottobre in Italia. Bergamo lo ha accolto, questa sera, martedì 7 ottobre, sotto Palazzo Frizzoni nel presidio permanente per la Palestina. Striscioni, cori, applausi. Dario li raccoglie, intonando con il pugno alzato «Bella ciao», dopo aver ribadito le violazioni dei diritti umanitari e internazionali subite dai membri della missione ma che, ribadisce, «sono un briciolo di ciò che vivono i palestinesi dal 1948».

Il ringraziamento di Carnevali

L’abbraccio della città è arrivato anche attraverso le parole della sindaca Elena Carnevali: «Per noi essere qui è una manifestazione di affetto, stima e riconoscimento del coraggio che Dario ha avuto, e anche di umanità - ha detto la sindaca -. Grazie a chi per più di 36 giorni è stato qui, ad accompagnare la Flotilla e a chiedere condizioni di pace per un popolo stremato e affamato e il riconoscimento di uno Stato palestinese».

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