Gentiloni a Bergamo: «I carri militari scossero l’Europa». Mattarella: sfida vinta grazie allo sforzo di tutti - Foto e video

IL 18 MARZO. Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia, a Bergamo per la commemorazione delle vittime del Covid. Gori: «Per la sanità non è stato fatto abbastanza, servono più risorse».

Sono passati 4 anni da quelle sconvolgenti immagini della teoria di carri militari con a bordo le bare dei morti per la pandemia. Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia, è arrivato a Bergamo nella giornata di lunedì 18 marzo insieme a Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, per commemorare le vittime del Covid.

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Gentiloni ha fatto riferimento alle immagini di quando i carri militari con le bare lasciavano Bergamo: «Quelle immagini hanno anche risvegliato qualcosa nella coscienza dell’Europa, la necessità di un grande intervento comune di solidarietà dopo le prime settimane di chiusura ed egoismi nazionali. Oggi sono qui per rendere omaggio alle vittime e alle famiglie e per ringraziare il personale sanitario».

La commemorazione delle vittime del Covid a Bergamo. Video di Bedolis

«Il dolore di Bergamo - dice Gentiloni, sempre a margine della cerimonia - e le immagini del 18 marzo hanno contribuito a fare cambiare verso all’Europa. Gradualmente abbiamo avuto un miracolo di solidarietà. Molto è dipeso dalla percezione del dolore e della risposta di questa città. A Bruxelles la prima risposta fu di chiusura assoluta, Francia e Germania vietarono l’esportazione di mascherine e respiratori, ed è incredibile come da quelle chiusure si sia passati alla solidarietà più grande».

All’esterno della chiesa di Ognissanti, è stata deposta una corona di fiori ai piedi della lapide che ricorda le vittime dell’epidemia di Coronavirus e di seguito, nei pressi del Famedio, si è tenuta la cerimonia di commemorazione della Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dell’epidemia di Coronavirus.

La commemorazione delle vittime del Covid a Bergamo: sulle note di Trovesi. Video di Bedolis

Presenti le principali istituzioni pubbliche, dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, al vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, al presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi fino all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, e al Prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza. Numerosi anche i sindaci dei vari comuni della provincia di Bergamo.

«Onoreremo fino in fondo la memoria dei bergamaschi e degli italiani che sono caduti a causa della pandemia se e quando riaffermeremo, con i fatti, il valore insostituibile della salute pubblica e del Servizio sanitario nazionale» ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori nel suo intervento al cimitero monumentale. Gori ha ripercorso i giorni drammatici della prima fase della pandemia a Bergamo, quattro anni fa epicentro mondiale, in una sorta di diario di quanto accadde, e ha poi ripercorso gli anni della ripresa e il volano per la città che è stata l’assegnazione con Brescia di capitale della cultura. Ha poi concluso guardando al futuro: «C’è un motto dell’Associazione Nazionale Alpini che mi capita spesso di richiamare. Dice: “Onoriamo i morti aiutando i vivi”. A me pare si adatti perfettamente anche alla giornata di oggi, anche alla commemorazione delle vittime del Covid».

L’apertura della cerimonia è stata affidata al coro del Conservatorio Gaetano Donizetti del Politecnico delle Arti di Bergamo accompagnato dalla lettura di alcuni brani tratti dal libro «Carovane. La tempesta del Covid e il futuro di una comunità», dei nembresi Claudio Cancelli e don Matteo Cella. Dopo gli interventi istituzionali è seguito un toccante momento musicale a cura di Gianluigi Trovesi (clarinetto) e Marco Remondini (violoncello).

Le parole di Mattarella

L’epidemia del Coronavirus ha generato una «crisi» che «è suonata terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità e di come solo una risposta coordinata a livello globale sia stata in grado di farvi fronte, con l’accelerazione nella messa in opera delle più recenti scoperte della ricerca in cui protagonista è stata l’Unione Europea»: così Sergio Mattarella ha voluto ricordare la pandemia nella Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus del 18 marzo.«Lo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni ad ogni livello» ha consentito di arginare un nemico intangibile all’insegna di una rinascita globale», aggiunge.

«La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus richiama l’attenzione della nostra comunità sulla terribile prova affrontata in occasione della pandemia e costituisce occasione di vicinanza ai familiari dei tanti deceduti a causa della pervasiva diffusione del Covid - 19», dice ancora il capo dello Stato. Si è trattato di una «pagina dolorosa della storia recente del nostro Paese e del mondo intero», sottolinea Mattarella che evidenzia come «la memoria collettiva ne sia uscita segnata». «In questa Giornata - conclude Mattarella - la Repubblica commemora le vittime dell’epidemia e rinnova sentimenti di profondo cordoglio a tutti i familiari».

Le dichiarazioni di Guido Bertolaso

«Non dimentico - ha detto Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia- medici, infermieri, operatori del 118 che hanno perso la vita lavorando per contrastare l’avanzata del virus. Quell’emergenza è alle spalle e ha lasciato in eredità la spinta per migliorare e riorganizzare la gestione dei servizi socio-sanitari: in Lombardia lo stiamo facendo col massimo impegno per dare le risposte che i cittadini si attendono».

Il programma a Bergamo

Alle 16.30 il sindaco Giorgio Gori e l’assessore al Verde Marzia Marchesi deporranno una corona di fiori al Bosco della Memoria.

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In provincia

Tante le iniziative anche a Seriate: alle 20,45 la Via Crucis in ricordo delle vittime del Covid, con partenza dall’ospedale Bolognini, in corteo per circa due chilometri ci si dirigerà verso la chiesa di San Giuseppe, dove si concluderà il rito. Alle 17,30 al Teatro Aurora, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus, i maestri Gianluigi Trovesi e Marco Remondini accompagneranno con la loro musica alcuni pensieri redatti dal personale sanitario dell’Asst Bergamo Est, anche in ricordo dei colleghi che sono mancati a causa della pandemia. L’ingresso è libero ed è aperto a tutti.

In biblioteca, la mostra fotografica «50 mila grazie»: sorrisi e legami in risposta al Covid, immagini a cura di Viva Vittoria, fino al 30marzo.

All’Uci Cinemas di Oriocenter, alle 17,30 ci sarà la proiezione del docufilm «Il Filo del tempo», progetto artistico-educativo realizzato dal Comune di Azzano San Paolo e dal gruppo «Giovani Azzano» con il supporto della regista Alessandra Salvoldi e della sua troupe.

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Anche quest’anno i Comuni della Bassa Valle Seriana, tra i più colpiti dalla pandemia nel 2020, celebrano la Giornata nazionale in ricordo delle vittime di Covid. Alle 9,45 a Nembro ci sarà la commemorazione ufficiale al Memoriale delle vittime del Covid, mentre alle 20,45, all’auditorium «Modernissimo», verrà presentato il libro «Carovane. La tempesta del Covid e il futuro di una comunità». Si tratta della recente pubblicazione curata da Claudio Cancelli, sindaco del Comune di Nembro dal 2012 al 2022, e da don Matteo Cella, direttore dell’oratorio di Nembro dal 2011 al 2022. Sarà presente insieme a loro anche Ivo Lizzola, docente di Pedagogia sociale dell’Università di Bergamo, che ha curato la postfazione del libro.

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Anche Alzano ricorderà le vittime di Covid nella serata di lunedì 18, con un appuntamento che si svolgerà alle 19,45 in piazza Italia. «L’Amministrazione comunale intende celebrare il ricordo e la riconoscenza, come aspetti complementari di questa tragica pagina della storia mondiale e della nostra città – ha spiegato il sindaco Camillo Bertocchi –. Verrà proposto un momento di raccoglimento e silenzio, ma anche di gratitudine verso quel patrimonio di benevolenza e generosità che, proprio da questa tragedia, ne è scaturito».

L’appuntamento è per tutte le associazioni e i cittadini presso la «Fontana della Comunità» di piazza Italia alle 19,45. La cerimonia sarà scandita dal «suono a morto» delle campane della basilica, dalla preghiera, dal silenzio con la tromba in ricordo dei defunti, avvio della «Coppa della vita» della fontana (riaccesa dopo il periodo invernale) e lettura di una poesia.

Ad Albino si svolgerà invece un momento tra memoria e riflessione organizzato dall’associazione «Sereni e sempre uniti», costituita dai famigliari delle vittime di Covid. Domenica 17 marzo alle 17,30 all’auditorium «Cuminetti» andrà in scena «Attraverso e oltre: pensieri e note per ricordare»: le parole del dottor Enrico Cazzaniga, psicologo e psicoterapeuta, e le note del pianista Andrea Tonoli daranno strumenti di lettura del lutto e per lanciare un messaggio di speranza e di vita.Durante la serata saranno raccolti fondi per due nuovi progetti dell’associazione: finanziare una borsa di studio per supportare un corso per una figura Oss e finanziare uno sportello psicologico nelle scuole.

A Gromo alle 19 concerto commemorativo di campane della chiesa di San Gregorio Magno a cura del Gruppo Campanari di Gromo in ricordo delle vittime del Covid.

Alle 10 l’amministrazione comunale di Terno d’Isola in collaborazione con la parrocchia di San Vittore commemoreranno le vittime del Covid. Il programma prevede il ritrovo al parco delle Rimembranze, davanti al monumento del Covid inaugurato il 18 marzo 2021 (nella foto qui a destra). Saranno presenti il sindaco Gianluca Sala, il parroco don Angelo Giudici e alcuni ragazzi delle scuole dell’Istituto «Padre Cesare Albisetti» e l’intero consiglio comunale dei ragazzi. Saranno presenti all’evento anche le associazioni e i cittadini che ricorderanno i defunti. Alla 20 le campane della parrocchia suoneranno un rintocco per ogni vittima della comunità morta a causa del Covid: in totale sono state 14; seguirà un concerto solenne «a morto» della durata di cinque minuti. La commemorazione delle vittime del Covid a Terno è divenuto un appuntamento dopo la realizzazione del monumento nel Parco delle Rimembranze donato da Francesco Sala (nella foto sopra, mancato l’anno scorso), padre del sindaco.

Il monumento è un masso di pietra con sopra la targa, che porta questa scritta: «Terno d’Isola ricorda i suoi concittadini vittime del Coronavirus, la pandemia che ha colpito il nostro Paese nell’anno 2020. Questo ulivo ne sia per sempre memoria viva, soprattutto per coloro che non hanno potuto abbracciare i propri cari nell’ultima ora». Accanto al masso è stato piantato un ulivo. «Il Covid è stato un momento particolare che la nostra comunità ternese ha vissuto e ci tiene a commemorarlo con i ragazzi delle scuole. Sarà una semplice cerimonia ma significativa per la popolazione», spiega il sindaco Gianluca Sala.

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