
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 16 Settembre 2025
«Io, accerchiato e minacciato con il coltello da dei ragazzini»
LA TESTIMONIANZA. Un giovane residente nella zona del parco Scattini di Bergamo ha denunciato il fatto. Due episodi tra domenica e lunedì scorso.
«La prima volta ero al parco con gli amici, ci hanno chiesto le sigarette e poi ci hanno accerchiato e ci hanno fatto consegnare le monete che avevamo in tasca. La volta successiva ero da solo: mi hanno bloccato e minacciato con un coltello puntato al petto». Francesco, nome di fantasia, è un giovane residente nella zona del parco Generale Arturo Scattini, di Bergamo.
Di sera frequenta spesso quest’area tra Loreto e San Paolo, «ma d’ora in poi cambierò zona», rivela. A spaventarlo, e a portarlo dai carabinieri per presentare una querela per rapina, sono stati i due episodi che ha vissuto, tra lunedì scorso e domenica 14 settembre, proprio all’interno dell’area verde. Accerchiato per ben due volte da un gruppo di ragazzini, domenica è stato minacciato con una lama. «Quando quello che brandiva il coltello si è allontanato un po’ di più, sono riuscito a divincolarmi dalla presa del ragazzo che mi teneva fermo da dietro – racconta –, e sono scappato. Per un tratto sono stato seguito, poi si sono fermati».
«Si capiva dall’atteggiamento che volevano fare i bulli»
Sul caso indagano le forze dell’ordine
Sarà compito delle forze dell’ordine risalire all’identità del gruppo di ragazzini, «per lo più minorenni e di origine nordafricana», riferisce il giovane, che domenica ha riconosciuto alcuni degli adolescenti che lo avevano già accerchiato lunedì scorso, mentre era al parco con due amici. Quella volta avevano dovuto consegnare sigarette, tabacco e cinque euro. «Non avevamo altro in tasca – sottolinea –, ma si capiva dall’atteggiamento che volevano fare i bulli: continuavano a toccarci le tasche e a insistere perché consegnassimo soldi e tabacco. Io ho preso un pugno in testa, i miei amici qualche calcio, ma siamo riusciti a divincolarci».
«Quando quello che brandiva il coltello si è allontanato un po’ di più, sono riuscito a divincolarmi dalla presa del ragazzo che mi teneva fermo da dietro – racconta –, e sono scappato. Per un tratto sono stato seguito, poi si sono fermati»
Domenica sera, invece, la paura è stata tanta: Francesco era da solo, stava parlando al telefono con un amico quando è stato raggiunto prima da due e poi da altri quattro ragazzi. E uno di loro, dopo essersi fatto consegnare le sigarette, ha estratto un coltello: «La lama era lunga quattro dita, me lo ha puntato al petto dopo gli insulti e le minacce – racconta –. Continuava a spostarsi avanti e indietro. Per fortuna sono riuscito a scappare».
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