Lo sfogo dell’alpinista Simone Moro: «Ancora danni al mio allevamento»

IN MARESANA . Mentre l’alpinista era in Himalaya, ignoti hanno danneggiato le reti che proteggono le sue capre. «Un atto meschino, e non è la prima volta. Ho già avvisato la Polizia».

«In alpeggio ho avuto problemi con i lupi, che hanno ucciso 15 delle mie capre, ma non avrei mai pensato che un pericolo di pari livello potesse arrivare dall’uomo». Lo sfogo è dell’alpinista Simone Moro, colpito per l’ennesima volta da atti vandalici a danno dei suoi allevamenti in Maresana. Nei giorni scorsi, mentre Moro si trovava in Nepal, le reti dentro le quali vivono le capre di cui si prende cura sono state ancora una volta distrutte. Un gesto d’inciviltà che non rappresenta solo un danno economico ma una ferita per chi porta avanti un’attività agrosilvopastorale a proprie spese.

«Tengo le capre nella mia proprietà con regolare codice di stalla e con il mio lavoro tengo puliti prati e boschi»

«Tengo le capre nella mia proprietà con regolare codice di stalla e con il mio lavoro tengo puliti prati e boschi. Non prendo un euro di sovvenzione e non sono perciò a carico dei contribuenti. Mi sembra un’attività lodevole, eppure c’è qualcuno che passa a tagliarmi le reti di contenimento degli animali. È successo anche l’anno scorso più volte. Farlo mentre sono sull’Himalaya per di più è meschino. Per cosa poi?», si domanda Moro, che ricorda le conseguenze di un’azione vigliacca come quella subita. «Oltre al danno economico, perché una rete di un metro e settanta centimetri costa circa 250 euro, c’è anche il danno delle capre che con le reti tagliate scappano e vanno in giro, dove o vengono mangiate dai cani o a loro volta, innocentemente, vanno a nutrirsi creando danni che poi il proprietario deve pagare».

Ora è costretto a prendere le misure: «Ho già avvisato la Polizia. Adesso metterò delle fototrappole e i cani a guardia dell’allevamento, in modo da dissuadere eventuali vandali».

Ora è costretto a prendere le misure: «Ho già avvisato la Polizia. Adesso metterò delle fototrappole e i cani a guardia dell’allevamento, in modo da dissuadere eventuali vandali». Eppure basterebbe poco per evitare episodi spiacevoli. «Basterebbe un po’ di senso civico», conclude Moro, che fa appello all’onestà dei più: «Chi vede persone che danneggiano non si giri dall’altra parte ma denunci».

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