
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 22 Giugno 2025
Minori, 600 in un anno nei guai con la giustizia. «Reati, cresce la gravità»
IL FENOMENO. I dati del distretto di Brescia, che comprende anche Bergamo. L’uso di coltelli sempre più frequente. Aumentano le ragazze: balzo del 39%.

I numeri paiono quasi una fotocopia. L’oscillazione è minima, lo scarto non arriva nemmeno al punto percentuale: oltre l’apparenza dei dati, però, la giustizia minorile – e, più in generale, la criminalità giovanile – consegna una trasformazione più profonda, fatta di un maggior ricorso della violenza pur a fronte di una sostanziale stabilità dei reati registrati.
I numeri
Il nuovo report del ministero della Giustizia sui «flussi di utenza dei servizi della giustizia minorile», pubblicato nei giorni scorsi, racconta questo. Lo fa partendo dal punto di vista dell’Ufficio di servizio sociale per i minorenni, l’ente che si attiva quando un minorenne o un «giovane adulto» (dai 18 anni ai 25 non ancora compiuti) entra nel circuito penale a seguito di una denuncia e che ne segue il percorso sino alla conclusione dell’iter giudiziario: nel 2024 l’Ufficio di Brescia (competente a livello distrettuale anche per le province di Bergamo, Cremona e Mantova) ha ricevuto un totale di 609 segnalazioni dall’autorità giudiziaria, con flebile aumento dello 0,8% rispetto alle 604 segnalazioni del 2023. Se si torna più indietro, la tendenza è addirittura di flessione: le segnalazioni della magistratura erano state 688 nel 2022, 727 nel 2021, 627 nel 2020 (ma era l’anno della pandemia, dove in generale i reati avevano «volumi» più bassi), 763 nel 2019.
«Cambia la tipologia dei reati»
Eppure, la cronaca e il dibattito pubblico restituiscono con elevata frequenza storie – spesso drammatiche se non tragiche – anche efferate che hanno per protagonisti dei giovanissimi, a volte adolescenti e in altre occasioni appena maggiorenni. «La situazione recente, dal punto di vista dei numeri del nostro distretto, è stabile – rileva Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia -: il nostro è un territorio tutto sommato tranquillo. Quello che cambia è la tipologia dei reati: spesso più violenti e perciò più appariscenti. Ecco perché se ne parla di più». Così, ad esempio, in proporzione calano i furti e aumentano le rapine, le minacce diventano vere e proprie estorsioni, oppure crescono le aggressioni, le lesioni gravi: «L’uso dei coltelli è sempre più frequente – aggiunge Maggia -: una volta gli adolescenti erano protagonisti di scazzottate, oggi in molti girano con armi bianche».

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