Monopattini, ecco il «targhino». C’è l’incognita sui costi e le modalità di rilascio

LE NUOVE REGOLE. ll ministero dei Trasporti ha pubblicato il provvedimento con le specifiche: sanzioni per chi non si adeguerà.

La legge c’è, il decreto pure. Ciò che manca, al momento, sono la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e le indicazioni operative. L’introduzione della «targa» per i monopattini elettrici non ha ancora messo il turbo.

Nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti emanato un decreto che disciplina i contrassegni identificativi per questi veicoli a due ruote, come previsto dalla recente legge che ha riformato il Codice della strada e che appunto prevedeva un sistema di identificazione, oltre all’obbligo del casco anche per i maggiorenni alla guida dei monopattini.

Le tante domande

Ma come si farà ad avere questo contrassegno? Dove andrà richiesto? Quanto tempo occorrerà per ottenerlo? Quale sarà il costo? Sono questi alcuni dei passaggi da definire: fino a ieri, anche alla Motorizzazione civile di Bergamo, non risultavano indicazioni operative per l’avvio del rilascio delle «targhe». Tra l’altro, anche per via dell’assenza di contrassegni (e quindi di una sorta di banca dati che censisca questi veicoli) è al momento impossibile stimare quanti siano i monopattini elettrici che sfrecciano in Bergamasca. Quanto a quelli in sharing, proprio nelle scorse settimane il Comune di Bergamo ha pubblicato l’avviso per la selezione di due operatori interessati a garantire il noleggio: il bando, che si chiuderà il 21 luglio, prevede che ogni operatore selezionato debba garantire la disponibilità di una flotta tra i 350 e i 450 monopattini, con la possibilità di estenderla sino a 600 su richiesta del Comune per specifici periodi limitati. Considerando anche i monopattini privati, è verosimile che in tutta la Bergamasca siano coinvolti alcune migliaia di monopattini elettrici.

Preoccupazione sui costi

Tornando al «targhino», gli ultimi aggiornamenti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – in attesa che il decreto sia pubblicato in Gazzetta ufficiale e che quindi diventi effettivo – indicano che «è in corso un confronto con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per definire i costi di produzione, spedizione e prezzo di vendita (iva inclusa), con l’obiettivo di garantire tariffe sostenibili per i cittadini». Una volta risolti questi punti, l’iter dovrebbe essere più chiaro e prendere formalmente avvio.

Tutte le specifiche sulla targa

Alcuni passaggi sono invece già ben disciplinati dal recente decreto. Il contrassegno, «strettamente personale», sarà di forma rettangolare e con dimensioni di 5x6 cm, e verrà stampato su «supporto plastificato dotato di proprietà adesive, non rimovibile, al fine di garantirne l’integrità e la permanenza sul monopattino elettrico»; sarà inserito nell’«apposito alloggiamento predisposto sul parafango posteriore», oppure, in caso di assenza di quel supporto, sarà applicato «perpendicolarmente al piano di simmetria longitudinale del piantone dello sterzo nella parte anteriore dello stesso», a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo. La targa sarà composta da sei caratteri (tre lettere e tre numeri) disposti su due righe. Per chi non si adegua scatteranno delle sanzioni: l’omissione o la manomissione del contrassegno comporterà una multa tra i 100 e i 400 euro. Intanto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto a Viminale e all’Anci i dati relativi alle sanzioni già staccate per violazione dell’obbligo del casco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA