Food Film Fest, il cinema racconta il cibo

Il concorso Sarà Ricky Tognazzi primo ospite della rassegna che dal 24 al 28 agosto vedrà in Città Alta la sfida tra le 41 pellicole finaliste selezionate tra oltre 700 provenienti da tutto il mondo.

Il cibo raccontato dal cinema, attraverso uno sguardo a 360 gradi che contempla i temi della salute, delle tradizioni, dell’innovazione, dell’impresa e della sostenibilità ambientale in un legame sempre più profondo tra cultura e territorio. Sono 41 i film in concorso al Food Film Fest, selezionati tra 700 produzioni provenienti da 80 nazioni, che testimoniano la spiccata vocazione per l’internazionalità. E anche quest’anno sarà Bergamo ad ospitare, dal 24 al 28 agosto nella cornice di piazza Mascheroni in Città Alta, la rassegna cinematografica ideata dall’associazione culturale Art Maiora e dalla Camera di Commercio di Bergamo, con la partecipazione di Coldiretti Bergamo, Slow Food Bergamo Valli Orobiche Bassa Bergamasca e Ascom Bergamo.

Film e laboratori

Il festival, giunto alla nona edizione, offrirà film, video anteprime, degustazioni, food talk, laboratori gratuiti e incontri per parlare ai giovani con tutti i linguaggi, con dirette streaming e ospiti importanti della cinematografia italiana, come Ricky Tognazzi e Alessandro Haber. Cinque giorni in cui la cultura del cibo diventa intrattenimento e occasione di formazione su un mondo complesso, che spazia dalle produzioni sostenibili al recupero delle tradizioni e un occhio di riguardo all’ambiente proprio in piazza Mascheroni, un teatro naturale a cielo aperto.

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«Dopo sette anni, i temi e le parole d’ordine di Expo 2015 sono ancora vivi: è possibile limitare gli sprechi di cibo e dare segnali forti per una educazione alimentare consapevole ed è questo il messaggio che lancia il Food Film Fest Bergamo – ha sottolineato ieri il Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Giovanni Malanchini, in occasione della presentazione del festival a Palazzo Pirelli a Milano -. Il settore agroalimentare sta diventando sempre più importante per l’economia lombarda perché racconta i nostri territori attraverso nuovi percorsi turistici. E questa edizione del festival sarà una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento all’appuntamento del 2023 con Bergamo–Brescia capitale italiana della cultura».

I 41 film finalisti concorrono per le categorie Doc, Animazione e Movie, uno spaccato di storie di riscatto e coraggio, dal mercato palermitano di Ballarò alle baraccopoli di Nairobi

I 41 film finalisti concorrono per le categorie Doc, Animazione e Movie, uno spaccato di storie di riscatto e coraggio, dal mercato palermitano di Ballarò alle baraccopoli di Nairobi, dalle porte dei negozi degli immigrati alle pagine dei ricettari di famiglia, con il cibo sempre filo conduttore. Numerosi gli eventi collaterali, sin dall’inaugurazione il 24 agosto con Ricky Tognazzi che racconterà la voglia matta di vivere del papà Ugo e il viaggio tra lirica, cinema e cibo di Francesco Micheli, direttore artistico del Festival Donizetti Opera. Spazio anche alla

solitudine del lockdown raccontata da Alessandro Haber (27 agosto), al tema del rapporto tra agricoltura e chimica (26 agosto), al mondo delle api e alla loro importanza per la biodiversità (25 agosto), ai laboratori Slow Food (25 e 26 agosto). E poi speciali menu proposti dai ristoranti di Città Alta ed eventi dedicati alla enogastronomia bergamasca con degustazioni curate da Coldiretti e produttori locali, show cooking e laboratori per conoscere da vicino le eccellenze locali come i rafioli di Sant’Alessandro, i casonsei e gli scarpinocc.

«Un’edizione in crescita»

Tutti gli eventi sono a ingresso libero e saranno trasmessi in streaming sul sito www.foodfilmfestbergamo.it. «Un’edizione in crescita – ha ribadito il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni - sia in termini di film candidati sia nell’ottica di apprezzamento da parte del pubblico. Il nostro festival può definirsi come un anticipatore di molti tra gli aspetti ritrovati della socialità attuale e interpreta i valori della sostenibilità e dell’etica sociale». «Una festa per gli occhi, per il palato e per la mente, con tantissime storie che verranno raccontate per stimolare l’appetito di conoscenza e gettare semi di consapevolezza da coltivare», ha aggiunto il direttore artistico Luca Cavadini. «Un racconto del cibo di grande qualità», per il direttore di Coldiretti Bergamo, Carlo Loffreda. «Nel cuore storico di Città Alta un programma intenso per raccontare l’importanza della nutrizione e del senso e valore del cibo, un modo per acquisire consapevolezza dell’ambiente che frequentiamo e del rispetto che dobbiamo alla nostra terra, perché ci dia di più il futuro», ha concluso la responsabile del progetto, Claudia Sartirani.

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