
(Foto di Colleoni)
L’ESPLOSIONE. Migliorano le condizioni di alcuni feriti, mentre la mamma e l’altro figlio restano gravi al Niguarda. Mercoledì gli sfollati sono tornati nelle abitazioni per prendere gli effetti personali: raccolta fondi di parrocchia e comune.
Bagnatica
La bella notizia è che, salvo imprevisti dell’ultimo momento, giovedì 29 maggio Piero Cabras e il figlio diciassettenne saranno dimessi dall’ospedale Bologni di Seriate: il loro quadro clinico è nettamente migliorato e hanno di fatto terminato le cure più importanti per le ferite causate, poco prima delle 6.30 di martedì mattina, dall’esplosione della loro abitazione di via Isolabella a Bagnatica. Dimessi sì, ma non potranno certo fare ritorno nella loro casa, ridotta a un cumulo di macerie e senza più neppure i muri perimetrali e i tramezzi interni. Saranno ospitati da parenti.
Restano invece serie, ma stazionarie, le condizioni della moglie Lorenza Gandi, 49 anni come il marito, e del figlio sedicenne della coppia: sono ricoverati al Centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano. Hanno riportato ustioni di secondo grado e la degenza potrebbe essere lunga. Ma non sono in pericolo di vita.
Bagnatica, l'aiuto della comunità agli sfollati dopo l'esplosione. Video di www.bergamotv.it
Mercoledì mattina, a partire dalle 9, i residenti di 6 degli altri dieci appartamenti hanno potuto fare ritorno –con in testa gli elmetti e scortati dai vigili del fuoco del comando provinciale – nelle rispettive case, alcune molto danneggiate dall’esplosione, altre solo in parte lesionate, ma comunque tutte inagibili (come lo è l’intera palazzina «C» teatro dello scoppio), per poter recuperare alcuni beni di prima necessità come, per esempio, i vestiti. La stragrande maggioranza degli sfollati – 42 il numero iniziale di martedì – si è trasferito da parenti, mentre due famiglie – entrambe formate da tre persone – hanno trovato ospitalità, tramite il Comune, dalle suore della Sacra Famiglia di Comonte.
Intanto mercoledì la parrocchia di Cassinone e Bagnatica, in collaborazione con il Comune di Bagnatica, ha attivato una raccolta di fondi ufficiale a favore delle famiglie sfollate. L’iniziativa intende «offrire un aiuto concreto e trasparente a chi si trova in una situazione di emergenza». Questi i dati per la donazione: codice Iban IT29H0503453870000000001367, con causale: «Donazione emergenza Bagnatica Via Isolabella», intestato a «Parrocchia S. Antonio da Padova» presso il Banco BPM Spa, agenzia 05034. «I danni non sono ancora stati stimati – precisa il vice sindaco Federico Colleoni – ma nel frattempo è stato deciso di avviare questa raccolta di fondi per far fronte alle necessità di queste famiglie».
Anche alla «Condoberg Srl», che gestisce il complesso residenziale «Isolabella», spiegano che «i danni sono ingenti e non si è ancora proceduto a una stima dettagliata, perché si sta ancora provvedendo all’aspetto logistico». I vari inquilini sfollati hanno aperto la denuncia di sinistro alle proprie agenzie assicurative e avvisato le banche qualora fossero in essere dei mutui per capire come procedere. Nei prossimi giorni potranno poi contattare le imprese edili per comprendere come poter ristrutturare le proprie case.
Ci vorrà però del tempo: i vigili del fuoco dovranno infatti prima far luce sulle cause del potente scoppio, al momento riconducibile a una fuga di gas che ha avuto come scintilla involontaria l’azione di accendere il fornello per la colazione da parte di Lorenza Gandi, poi finita sotto le macerie e tratta in salvo da alcuni vicini illesi o leggermente feriti (in ospedale erano finite, in codice verde, anche due donne di 61 e 74 anni, poi dimesse).
Sabato è previsto un sopralluogo dei vigili del fuoco del nucleo investigativo antincendio: dovranno far luce sulle cause della violenta esplosione e capire come il gas – il cui odore, stando ad alcuni residenti, si sentiva nell’aria da qualche giorno – abbia saturato l’appartamento dei Cabras per poi farlo esplodere. Gli accertamenti saranno poi inviati in procura, che fino a mercoledì non aveva aperto fascicoli sull’incidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA