Fara, il compagno arrestato per omicidio. La ricostruzione, si indaga sul movente

Bassa Bergamasca Non è ancora chiaro se l’omicidio fosse premeditato, resta il fatto che martedì sera, poco prima delle 22, Carlo Fumagalli, 49enne incensurato di Fara Gera d’Adda, avrebbe guidato volontariamente la sua Renault Megane station wagon bianca oltre la sponda dell’Adda, finendo in acqua con la compagna Romina Vento, 44 anni, morta annegata.

L’uomo ha poi raggiunto a nuoto la riva milanese ed è stato rintracciato tre ore più tardi in stato confusionale a Vaprio d’Adda, non lontano dalla ditta tessile Visconti di Modrone dove lavora da anni. Interrogato per tutta la notte, mercoledì mattina è stato arrestato dai Carabinieri di Treviglio con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Il movente si nasconde nella crisi che stava attraversando la coppia e nella depressione in cui negli ultimi mesi era caduto Carlo Fumagalli, ultimamente in cura presso un servizio psichiatrico. Questo nonostante i vicini di casa della coppia, che vive a Fara Gera d’Adda in via Udine, non avessero mai sentiti litigare i due. La coppia ha due figli, un maschio di 10 e una femmina di 15 anni, che al momento della tragedia si trovavano a casa e che ora sono stati affidati ad alcuni parenti.

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L’allarme alle 22 di martedì sera

L’allarme è scattato martedì sera, quando un gruppetto di ragazzi intenti ad allenarsi al campo sportivo di via Reseghetti, nella periferia sud del paese di settemila abitanti della Bassa bergamasca, ha visto l’auto finire a velocità piuttosto sostenuta nell’Adda, passando tra due guardrail e finendo in un punto dove l’acqua non è particolarmente alta e dove la vettura si è inabissata quasi completamente.

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L’allarme è scattato martedì sera, quando un gruppetto di ragazzi intenti ad allenarsi al campo sportivo di via Reseghetti, nella periferia sud del paese di settemila abitanti della Bassa bergamasca, ha visto l’auto finire a velocità piuttosto sostenuta nell’Adda

Le urla

A quel punto i ragazzi avrebbero anche sentito una voce femminile chiedere aiuto e, illuminando il fiume avvolto nell’oscurità con le torce dei loro smartphone, hanno visto Fumagalli nuotare fino alla riva opposta e allontanarsi nella boscaglia, gridando nel contempo: «Mio figlio, mio figlio!». Circostanza che ha reso ancora più concitate le prime fasi dei soccorsi, allertati dagli stessi testimoni: si temeva che nel fiume vi fosse anche il figlio della coppia, informazione poi smentita perché era a casa con la sorella.

Resta da capire se Romina sia stata sbalzata dall’abitacolo nell’impatto della vettura con l’acqua, oppure se sia riuscita ad aprire la portiera, come ha fatto il compagno, ma sia annegata poco dopo

Le indagini

Non si sa se Fumagalli abbia fatto riferimento al figlio perché in stato confusionale, oppure per depistare i soccorritori. Un’ora più tardi i sommozzatori di Treviglio hanno infatti trovato in acqua, a circa duecento metri dalla vettura, il corpo esanime di Romina Vento. Inutili per lei i soccorsi: la donna è morta annegata. I Carabinieri della sezione operativa di Treviglio hanno posto sotto sequestro e analizzato l’auto, recuperata dai vigili del fuoco di Bergamo. Resta da capire se Romina sia stata sbalzata dall’abitacolo nell’impatto della vettura con l’acqua, oppure se sia riuscita ad aprire la portiera, come ha fatto il compagno, ma sia annegata poco dopo.

L’uomo sapeva infatti nuotare e spesso in passato aveva anche portato i figli a fare il bagno nello stesso tratto dell’Adda. Non è noto se anche la donna sapesse nuotare. Gli inquirenti stanno valutando tutte le ipotesi, così come il movente ancora non confermata.

Il corpo è stato trasportato alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove sarà eseguita l’autopsia

Il compagno in carcere

Il corpo senza vita di Romina Vento - che da anni era dipendente del Pastificio Annoni di Fara d’Adda - è stato trasportato alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove sarà eseguita l’autopsia, disposta dalla Procura di Bergamo che coordina le indagini. In mattinata il compagno è stato invece trasferito nel carcere di via Gleno a Bergamo.

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