Fucile in auto, spunta la truffa di una Ferrari a Romano

IL CASO. Sette indagati: tra loro l’uomo perquisito il 7 ottobre, quando fuori casa sua venne arrestato un 27enne.

Lo scorso 7 ottobre un maghrebino di 27 anni, senza fissa dimora, era stato arrestato dalla Squadra mobile della questura, a Romano, per porto di arma alterata, ricettazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: era stato infatti trovato con un fucile semiautomatico calibro 12, a canna mozza e risultato rubato due anni fa in Brianza, e aveva aggredito un poliziotto.

Ora emerge che al ventisettenne la Mobile era arrivata su segnalazione dei colleghi di Perugia che stavano indagando su una truffa ai danni di un cittadino umbro che aveva venduto la sua Ferrari per 165mila euro, incassando due assegni (da novanta e 75mila euro) risultati falsi. Tra i sette indagati per questa truffa c’è infatti anche il proprietario dell’abitazione di Romano davanti alla quale l’uomo era stato sorpreso, in auto, con il fucile. Si tratta di un rom, destinatario di una delle perquisizioni scattate nelle indagini umbre per la truffa della Ferrari. Anche un altro rom che bazzicherebbe ogni tanto la stessa abitazione di Romano, è tra gli indagati.

La vendita dell’auto

La truffa contestata risale al maggio scorso, quando il proprietario dell’auto aveva venduto a una donna di 27 anni (già nota per precedenti di polizia) la sua Ferrari, ottenendo i due assegni risultati falsi. Secondo la ricostruzione della Procura di Perugia, dopo avere contattato un referente della banca di emissione, risultato in realtà complice dell’acquirente, e avere ottenuto assicurazioni in merito all’autenticità e la copertura dei titoli aveva consegnato la Ferrari ma, al momento di incassare, era stato informato che questi erano falsi e l’istituto emittente in realtà non esisteva. Di qui la segnalazione alla polizia.

La Squadra mobile di Perugia ha così ricostruito la truffa: la Ferrari è stata sottoposta a sequestro nella città romena di Buzias dalla locale polizia, che l’aveva trovata nella disponibilità di un uomo di 44 anni cui era stata venduta proprio dalla donna. Oltre che a Perugia e Romano, gli altri indagati vivono a Monza, Lecco e Pordenone. Sequestrati anche telefoni e schede sim utilizzate per effettuare la truffa.

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