L’impegno dell’Arma:«Zingonia, il recupero è un esempio virtuoso»

LA FESTA DEI CARABINIERI. In piazza Affari la cerimonia, il colonnello Nervi: «Colto lo spirito del cambiamento». Il bilancio: in un anno 718 arrestati e 6.98 denunciati.

Era la città del futuro, il cemento dei sogni, ma divenne il toponimo del degrado. Zingonia, ora, è però anche qualcos’altro: è un laboratorio di rinascita e rigenerazione. Non è una scelta casuale quella dei carabinieri, che ieri hanno celebrato qui in piazza Affari il 209° anniversario della propria fondazione. I palazzoni punteggiati dai tricolori, l’Albergo Piccadilly rivestito del blu e del rosso dell’Arma, i bambini delle scuole a comporre il pubblico, italiani e stranieri a osservare i militari e ascoltare i discorsi: Zingonia è appunto «un esempio virtuoso, sempre alla ricerca del miglior equilibrio delle dinamiche di cooperazione sociale», rimarca il colonnello Alessandro Nervi, comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo.

Il bilancio

Tre cifre riassumono il bilancio dell’attività dell’ultimo anno in provincia di Bergamo: 718 le persone arrestate (il bilancio presentato un anno fa, riferito al periodo giugno 2021-maggio 2022, ne indicava 750) e 6.981 quelle denunciate a piede libero (7.201 l’anno precedente), oltre a circa un milione e mezzo di euro di beni sequestrati. «Risultati oltremodo positivi», li definisce il comandante provinciale, «che confermano il contributo oltremodo rilevante alla tutela della legalità».

La riflessione di Nervi racconta anche del profilo sociale – oltre che investigativo – dell’Arma: «L’Arma è entrata nel terzo secolo della sua storia. Insieme al popolo, è stata uno dei protagonisti degli avvenimenti, rimanendo apparentemente immutata ma adeguandosi alle esigenze del momento, cogliendo lo spirito del cambiamento. Quando un’attività come la nostra incide sul destino di un uomo, motivazioni e coscienza non sono meno importanti di perizia e conoscenza. L’arma dà costantemente prova di attenersi a questo principio di partecipazione umana: prova ne sono stati gli uomini di questo comando durante la pandemia. È un patrimonio che dovremo conservare e alimentare anche nel terzo secolo della nostra istituzione. È una sfida difficile ma stimolante: i cittadini chiedono sempre maggior sicurezza, aspirano a una miglior qualità della vita, ma riconoscono in pieno il ruolo delle forze dell’ordine». Allargando lo sguardo, Nervi rimarca come la «pubblica amministrazione stia rinnovandosi più velocemente: è in atto un processo di rigenerazione degli apparati pubblici che assicura il massimo grado di trasparenza, improntata ai criteri di ragionevolezza, efficienza ed efficacia». Sul tema degli organici, a margine della cerimonia, Nervi indica che «tra giugno e dicembre dovrebbero arrivare dei rinforzi».

I riconoscimenti

I 209 anni dell’Arma intrecciano una storia ampia, con profondi risvolti locali: Nervi ha ricordato il maresciallo Filippo Salvi, originario di Sedrina, carabiniere del Ros morto nel 2007 a Bagheria durante un’operazione nell’ambito delle indagini alla ricerca di Matteo Messina Denaro; proprio ieri i familiari del maresciallo hanno ricevuto a Roma, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la medaglia d’oro al valor dell’Arma «alla memoria». Durante la cerimonia di Zingonia, il prefetto Giuseppe Forlenza, insieme al colonnello Nervi, ha consegnato riconoscimenti d’encomio a sette militari in forza al comando provinciale di Bergamo: destinatari sono il tenente Danilo Di Fonzo (per un’operazione anti-’ndrangheta), il vice brigadiere Luigi Angilletti (operazione anti-’ndrangheta), l’appuntato scelto Giuseppe Camazza (indagine su un gruppo dedito all’evasione fiscale), il vice brigadiere Simone Tropiano e l’appuntato scelto Carmelo Noto (i due hanno salvato a Trescore nel 2019 una donna rimasta bloccata in un appartamento avvolto dalle fiamme), il vicebrigadiere Antonino Lo Giudice (nel 2019 soccorse, a Treviolo, un uomo colto da arresto cardiaco).

Numerose le autorità presenti alla cerimonia. «La rinascita di Zingonia – sottolinea Paolo Franco, assessore regionale a Casa e Housing sociale – è simbolo delle sinergie tra istituzioni e forze dell’ordine. Siamo grati all’impegno dei carabinieri: grazie al loro lavoro, un’area segnata dal degrado ha conquistato anche un clima di sicurezza diffusa». «L’Arma – è la nota di Michele Schiavi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – rappresenta oggi come due secoli fa un saldo punto di riferimento per tutta la nazione».

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