Siccità, emergenza seria: multe a chi spreca l’acqua

Crisi idrica Uniacque invita 25 Comuni a firmare ordinanze per evitare le negligenze. Pronte le autobotti per rifornire i bacini più in difficoltà.

Sono 25 i paesi della nostra provincia che stanno soffrendo in modo particolare il lunghissimo periodo di siccità: Comuni a cui Uniaque ora ha scritto, invitando le Amministrazioni a emettere ordinanze (con eventuali sanzioni per i trasgressori) di contenimento dell’uso dell’acqua potabile.

I Comuni sono Algua, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Bedulita, Berbenno, Bracca, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Imagna, Cornalba, Costa Serina, Zogno, Serina, Oltre il Colle, San Pellegrino, Fuipiano Imagna, Sant’Omobono, Strozza, Roncola, Palazzago, Pontida, Caprino, Cisano e Torre de’ Busi. Lo scorso marzo, sempre Uniacque, aveva rivolto a 60 Comuni quello che era più un invito a evitare sprechi. Ora - stante il perdurare della siccità - arriva la richiesta di emettere ordinanze nei 25 paesi in maggiore difficoltà. L’area, individuata dai tecnici di Uniacque, sulla base delle analisi delle sorgenti, è quella delle valli Imagna, San Martino, media Val Brembana (San Pellegrino-Zogno) e Val Serina.

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Soffrono le sorgenti

A soffrire sono proprio le sorgenti montane, mentre le riserve d’acqua in falda della città e della pianura starebbero meglio. A peggiorare la situazione è l’arrivo poi del caldo e, nelle valli, l’incremento dell’uso di acqua dovuto anche all’afflusso di villeggianti e turisti. I bacini di alcune piccole sorgenti sono sostenute già da ora da rifornimenti tramite autobotti. Da qui la richiesta di avere particolare attenzione in quest’area, per evitare - se la siccità dovesse perdurare - provvedimenti ancora più drastici, come potrebbe essere il razionamento anche dell’acqua potabile.

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Precipitazioni in calo dell’80%

Siccità e carenza di neve in montagna (e un calo dell’80% rispetto alla media delle precipitazioni) - spiega Uniacque - stanno mettendo in crisi gli acquedotti. La società di gestione del sistema idrico comunica, quindi, che «finché non muteranno sostanzialmente le condizioni meteorologiche, il sistema idrico bergamasco non è oggi nelle condizioni di sostenere usi diversi da quelli alimentari e igienici. Importante quindi adottare un cambio di passo, con azioni più incisive e concrete a tutela della risorsa idrica da destinare unicamente al fabbisogno umano e non ad altri scopi».

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Spiega l’amministratore delegato Pierangelo Bertocchi: «Abbiamo inviato nei giorni scorsi una comunicazione a tutte le Amministrazioni comunali interessate dalla grave crisi idrica perché collaborino attivamente nell’informare la cittadinanza che è consentito il solo uso alimentare e igienico, anche attraverso l’adozione di ordinanze di limitazione dei consumi». Gli operatori stanno monitorando costantemente la situazione e stanno lavorando quotidianamente sui principali bacini e sulle reti per garantirne il corretto approvvigionamento, anche alimentando con autobotti i bacini delle sorgenti più piccole che mostrano forti segni di sofferenza.

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«Serve consapevolezza»

Aggiunge il presidente di Uniacque, Luca Serughetti: «Nessun allarmismo, ma una doverosa informazione perché tutti i cittadini possano maturare consapevolezza della situazione e contribuire in prima persona a sostenere l’azione attiva di Uniacque nella salvaguardia della risorsa». «È pertanto necessario che tutti i cittadini delle zone interessate interrompano l’uso dell’acqua potabile per gli usi non essenziali quali – continua Uniacque –. A titolo di esempio, irrigazione di giardini privati e pubblici, lavaggio dei piazzali e automobili, riempimento di piscine».

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Contenere i consumi

Uniacque invita comunque tutti i cittadini della provincia a ridurre ogni uso non indispensabile dell’acqua potabile. «Contenere i propri consumi idrici, attraverso una maggiore accortezza nei diversi tipi di utilizzo, può permettere di salvaguardare la risorsa anche in momenti complessi come quello attuale - continua la nota -. Il decalogo completo per l’utilizzo consapevole dell’acqua è fruibile sul sito Uniacque. Uniacque, presidiando i bacini e le sorgenti, fornirà costanti aggiornamenti sullo stato di fatto e su possibili ulteriori contromisure da mettere in campo; attiverà inoltre campagne di sensibilizzazione sull’importanza che tutti tutelino la risorsa acqua».

Val Brembana tra le più colpite

Tra le aree più colpite la Valle Brembana, dove, un indicatore della scarsità di acqua, è rappresentato dal livello idrometrico fornito da Arpa Lombardia sul Brembo, all’altezza di Camerata Cornello, in via Orbrembo. Qui il livello dell’acqua, da mesi, è ormai bassissimo, sempre intorno ai 16-17 centimetri: dall’11 dicembre 2021 è tornato sopra i 20 centimetri solo lo scorso 9 maggio. Nel maggio 2021, per avere un altro raffronto, il livello medio giornaliero oscillava da un minimo di 28 centimetri a un massimo di 84 centimetri. Il punto più basso lo scorso 27 marzo quando il livello medio era sceso a 14,7 centimetri. Risalendo i dati sempre di Arpa, livelli così bassi non si trovano negli archivi almeno dal 2017 in poi.

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