«Chiusura Trèves, le ditte riassumano i licenziati»

CAZZANO. L’appello del sindaco: «Devo pensare anche alle ricadute sociali. Triste ritorno agli anni della crisi del tessile».

Fare ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali e dare spazio, nelle aziende del territorio, ai lavoratori licenziati. Questo l’appello lanciato dal sindaco di Cazzano Sant’Andrea, Sergio Spampatti, dopo la decisione del Gruppo Trèves di chiudere lo stabilimento in paese.

Ricordando «la paura dei lavoratori dell’azienda e la loro amarezza di ritrovarsi in una situazione di grande incertezza», Spampatti aggiunge che «come sindaco devo pensare anche alle ricadute sociali di questa prospettiva. Cazzano è un piccolo paese dove le aziende danno lavoro ai nostri cittadini – spiega – e 40 licenziamenti diretti, oltre ai posti che si perderanno nell’indotto, incidono pesantemente nella nostra economia. È un triste ritorno agli anni della crisi del tessile, quando le aziende locali furono travolte dall’invasione dei prodotti cinesi».

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Le prospettive di questa chiusura «preoccupano e chiedo con fermezza ai vertici dell’azienda di valutare anche le loro responsabilità sociali – prosegue il sindaco – nei confronti dei suoi lavoratori, sempre partecipi allo sviluppo della Trèves. Nell’ipotesi peggiore auspico che si faccia ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali e che le altre aziende del territorio trovino spazio per assumere i lavoratori licenziati». Infine un appello «a tutte le istituzioni perché si muovano, insieme a me e alla mia Giunta, per essere a fianco delle parti nel trovare le migliori soluzioni possibili».

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