Lanni, l’accoltellatore di Milano: nel 2016 fu condannato per due fatti analoghi in Valseriana

LA VICENDA. Vincenzo Lanni, 59 anni, di Villa di Serio, accusato di aver ferito una donna in piazza Gae Aulenti, fu già autore di due episodi simili nel 2005 nella Bergamasca. Gli fu diagnosticato un disturbo schizoide

Villa di Serio

«Vedendo il fotogramma non l’avevo assolutamente riconosciuto. Del resto sono passati dieci anni e non l’ho più visto, anche perché era stato trasferito da Bergamo a Opera a scontare la condanna a 8 anni e aveva rinunciato al ricorso in appello».

Tra il 2015 e il 2016 l’avvocata Cinzia Pezzotta aveva assistito – prima nominata d’ufficio e poi confermata di fiducia – Vincenzo Lanni, l’ex programmatore informatico di 59 anni, bergamasco di Villa di Serio, con problemi psichiatrici, arrestato lunedì sera per aver accoltellato, in mattinata in piazza Gae Aulenti a Milano, Anna Laura Valsecchi, 43 anni, dipendente di Finlombarda, ora ricoverata in prognosi riservata al Niguarda.

Gli episodi precedenti

Già dieci anni fa, il 20 agosto del 2015, Lanni si era reso protagonista di due analoghi fatti ed era finito in manette per aver accoltellato due pensionati, un settantottenne ferito in strada a Villa di Serio e un ottantaquattrenne accoltellato al parco Montecchio di Alzano Lombardo. Entrambi se l’erano cavata.

Le dichiarazioni di Lanni nel 2015

«Scriverò una lettera a entrambi, per scusarmi di quello che ho fatto», aveva detto proprio all’avvocato Pezzotta, mentre di fronte al sostituto procuratore Fabrizio Gaverini aveva ammesso: «Volevo uccidermi o uccidere: ma sono troppo vigliacco per ammazzarmi, allora ho deciso di uccidere». Per fortuna i fendenti inferti con un coltello da 23 centimetri non avevano invece causato la morte dei due pensionati.

L’accoltellamento di Milano

Lunedì mattina lo stesso, drammatico copione si è ripetuto nel cuore di Milano, dove Lanni – che nel maggio del 2016, ritenuto parzialmente capace di intendere e volere (da una perizia era emerso un «disturbo schizoide della personalità»), era stato condannato dal gup di Bergamo Tino Palestra a otto anni di carcere, più tre in una struttura residenziale sanitaria – ha inferto una coltellata dal basso verso l’alto alla schiena di Anna Laura Valsecchi, rimasta ferita anche al torace e all’addome (è stata sottoposta a un intervento di due ore) mentre era a pochi passi dal suo ufficio in quello che è uno dei distretti economici e commerciali più frequentati d’Italia.

Le condizioni della donna

In serata, dopo dieci ore di ricerche, i carabinieri di Milano sono risaliti a Lanni, rintracciato in un albergo del capoluogo lombardo e arrestato per tentato omicidio: pare che di recente fosse stato allontanato dalla comunità del Varesotto che lo ospitava. Fondamentali si sono rivelate le immagini delle telecamere della zona di piazza Gae Aulenti, che hanno ripreso l’aggressione e la fuga di Lanni. In albergo aveva i vestiti indossati quando ha accoltellato la donna. Donna che avrebbe «scelto» a caso tra la frenetica folla dello smart district milanese: le indagini non hanno fatto emergere alcun collegamento tra Anna Laura Valsecchi e Vincenzo Lanni.

Le similidutini con l’omicidio di Sharon Verzeni

Un episodio che riporta alla mente l’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a 33 anni la notte del 30 agosto 2024 mentre faceva jogging a Terno d’Isola : per quel delitto è a giudizio Moussa Sangare, di Suisio, nato a Milano da una famiglia africana. Anche lui aveva agito – è emerso anche per sua stessa ammissione – scegliendo a caso la vittima. Per rintracciarlo ci era voluto un mese di indagini serrate.

Lunedì, invece, la sorella gemella di Vincenzo Lanni lo ha subito riconosciuto dai fotogrammi di piazza Gae Aulenti e finiti su tutti i media e i carabinieri sono risaliti a lui nel giro di dieci ore. Scappando, aveva lasciato la vittima con il coltello da trenta centimetri di lama ancora conficcato nella schiena: proprio com’era accaduto, dieci anni fa, al pensionato di 84 anni accoltellato ad Alzano e che aveva poi chiesto aiuto entrando in biblioteca ancora con il coltello nella schiena.

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