Chi fomenta i conflitti e il «basta» del Papa alla sconfitta di tutti
MONDO. Bergoglio chiede, anzi implora, domanda, anzi supplica di sfilare dialogo, riconoscimento, trattative dalle mani dello speculatore, comunque sia chiamato e ovunque dimori.
MONDO. Bergoglio chiede, anzi implora, domanda, anzi supplica di sfilare dialogo, riconoscimento, trattative dalle mani dello speculatore, comunque sia chiamato e ovunque dimori.
MONDO. Papa Francesco ha denunciato, ancora una volta, il segreto più custodito del potere per restare in sella e decidere le sorti drammatiche del mondo: l’economia delle armi.
MONDO. Lo ha fatto due volte in pochi giorni. Ma la tregua olimpica invocata dal Papa anche questa volta sarà una chimera e Parigi 2024 non porterà alcun sollievo alle popolazioni massacrate nelle guerre.
MONDO. Il guadagno è stratosferico e la progressione agli utili spettacolare. La corsa al riarmo non rallenta mai, va sempre di fretta con la stessa dinamica, cioè qualcuno si inventa qualcosa di letale e i rivali ci vanno dietro.
ITALIA. Per prima quella di Mattarella e alla fine quella di Bergoglio. La «lezione di Trieste» è un compendio di storia e di memoria del cattolicesimo democratico per l’Italia e l’Europa e insieme di gratitudine per la comprensione del presente.
ITALIA. La lezione di Sergio Mattarella è semplice e severa. A Trieste apre la Settimana Sociale dei cattolici e squaderna i capitoli del sussidiario minimo della democrazia.
MONDO. Le elezioni europee di domani e domenica sono un caso unico. Non c’è nel mondo altra consultazione elettorale sovranazionale. Il meccanismo è semplice e di grande valore politico, oltre ad essere una grande e anch’essa unica al mondo scommessa democratica.
L’INTERVISTA. Il Vescovo monsignor Beschi riflette a margine dell’Assemblea della Cei della scorsa settimana. «La presenza della Chiesa non è venuta meno, ma la si deve raccontare in modo nuovo». «Sbaglia chi irride i giovani». Lavoro e figli temi cruciali.
MONDO. Potevano odiarsi. Non lo hanno fatto. Potevano cercare vendetta. Non lo hanno fatto. Potevano armarsi e purificare il dolore con una pallottola. Non lo hanno fatto.
MONDO. Una missione corta, ma densa di immagini e di parole. Se le une restano negli occhi ed emozionano, le altre però scivolano via in un baleno. Dunque è opportuno prendere qualche appunto e fissare sulla carta concetti destinati all’oblio, fuggevoli per inerzia o per colpa.
ITALIA. Premessa generale: le guerre ideologiche sono inutili. Aumentano le polarizzazioni e sbaragliano la razionalità delle argomentazioni. Quando poi le guerre ideologiche sono condotte in tempo elettorale ogni questione si aggrava e il dibattito s’imbroglia e peggiora.
MONDO. È l’esposizione più chiara, più sintetica e anche più analitica del magistero di Francesco.
DOMENICA DELLE PALME. Il silenzio del Papa cala sulla piazza attonita ed un po’ sorpresa. Niente omelia nella Messa della Domenica delle Palme, nessun parola oltre quel racconto di Marco di per sé già drammatico, cortocircuito, dagli osanna al tradimento alla violenza della sentenza capitale, di un odio spietato che dal potere passa nella folla.
MONDO. L’avvertimento è perentorio, risposta inflessibile alle parole del Commissario europeo Ursula von der Leyer e al mantra ormai comune della necessità di aumentare le spese militari per garantire pace e sicurezza all’Europa. Papa Francesco ieri all’Angelus ancora una volta si mette di traverso e indica ostinatamente l’unica direzione possibile, cioè quella contraria: «Il disarmo è un dovere…
GUERRE NEL MONDO. È rimasta solo la supplica. Mentre l’Ucraina entra nel terzo anno di guerra, mentre la carneficina di Gaza si avvicina ogni giorno che passa ad assumere la forma del genocidio, mentre in Congo, in Sudan e in altre zone dell’Africa la geopolitica dei ricchi impedisce di cogliere i disastri che si stanno consumando, anche Francesco ha finito le parole.
ITALIA. Da ieri sera l’Italia ha una nuova legge che ci iscrive automaticamente nella parte cattiva della storia. L’accordo tra Roma e Tirana viola una montagna di norme italiane ed europee oltre che la Convenzione di Ginevra del 1951 in materia di asilo e dimostra l’azione fallimentare del governo nell’accoglienza dei migranti.
LA VISITA «AD LIMINA». L’incontro in Vaticano con i prelati lombardi e il Pontefice è stato «molto familiare e paterno». Un momento di confronto sulle principali tematiche pastorali delle dieci diocesi lombarde. Oggi la preghiera finale.
ITALIA. La soluzione non c’è, perché la situazione è complicata e sarebbe finalmente ora che tutti lo riconoscano e si ricominci daccapo a ragionare insieme.
MONDO. Lo fa da dieci anni consapevole che il tempo prima della fine è sempre più breve. E come ogni anno anche ieri mattina, nel discorso tradizionale di gennaio agli ambasciatori di tutto il mondo accreditati presso la Santa Sede, Francesco spariglia le carte e disfa la logica del mondo.
MONDO. Ripete e poi ancora ripete. C’è un uomo che non si stanca, punta il dito e chiede cocciutamente di guardare oltre. Non parla solo ai cristiani, perché i segni tragici del nostro mondo inquietano tutti (o dovrebbero farlo) in ogni luogo, in ogni angolo di mondo, in ogni frangente di tempo.
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