La guerra fredda non è pace vera
È già pronta la piazza per la pace e non c’è bisogno di aspettare il 5 novembre per la manifestazione variamente variopinta già prenotata dall’esordiente «avvocato del pacifismo».
È già pronta la piazza per la pace e non c’è bisogno di aspettare il 5 novembre per la manifestazione variamente variopinta già prenotata dall’esordiente «avvocato del pacifismo».
Il commento. Dedica l’intero Angelus alla guerra in Ucraina. La scelta di Papa Francesco è grave e dimostra tutta la preoccupazione della Santa Sede per un conflitto diventato «devastante e minaccioso». Si tratta di una scelta rarissima, che Bergoglio fece solo un’altra volta il 1° settembre 2013, Papa da meno di sei mesi, per la guerra in Siria e rivelare la sua angoscia per «i drammatici …
Lancia la sfida e la giustifica nel nome del riconoscimento dei diritti. Cosa c’è di più decisivo nella ricerca del consenso se non un po’ semplificare, un po’ mentire e un po’ ingannare? Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, nell’affollata compagnia di nuovi pretendenti della poltrona che fu di Enrico Letta sceglie facile e va sul sicuro.
Neppure un cenno, neppure il nome. Nella Dichiarazione finale del Congresso dei leader religiosi in Kazakhstan la guerra tra Mosca e Kiev non esiste. Non c’è il nome dell’aggressore e manca anche quello dell’aggredito. Ma era quasi prevedibile. Le Dichiarazioni finali comuni per poter trovare il consenso devono limare, smussare, ridurre, adattare, financo nascondere gli angoli troppo appuntiti.
Il commento Ha parlato al Canada oppure ha parlato a tutto il mondo? Il viaggio di Papa Francesco capovolge la prospettiva di una missione solo per chiedere perdono di un’ingiustizia e della negazione dell’identità dei popoli indigeni perseguita con accanimento dai colonizzatori bianchi ed europei con la collaborazione delle Chiese cristiane. Jorge Mario Bergoglio aveva annunciato un «pelle…
È in Canada per quello che lui stesso ha definito un «pellegrinaggio penitenziale».
Accade ormai da molti anni e la pandemia ( e ora la guerra) hanno reso tutto molto più difficile. Per le famiglie italiane il percorso è come sempre ad ostacoli e quelle che hanno figli sono più esposte alla povertà. Lo spiegano tutti gli indicatori, da quelli primari elaborati dall’Istat a quelli più specifici forniti da centri studi e associazioni spesso legate alle realtà della Chiesa cattolic…
Cento giorni e cinquanta interventi, uno ogni due giorni per l’aritmetica. Papa Francesco ha seguito una linea precisa sul conflitto in Ucraina, quella dettata da Papa Giovanni XXIII e cioè che la guerra è «aliena alla ragione», inconciliabile con la ragione umana.
Francesco non si rassegna e continua a lanciare appelli. Ma ieri al Regina Coeli, la preghiera mariana che in tempo di Pasqua sostituisce l’Angelus, le sue parole sono sembrate più gravi, segnate da un peso che ormai fatica a sopportare. Della guerra non si vede la fine, anzi al termine dei due mesi dall’inizio del conflitto si parla con sempre maggiore convinzione di una guerra lunga, lunghissim…
Non ci sta a misurare il grado di disponibilità alla guerra o alla pace. Né intende discutere sulle armi da rendere disponibili per una guerra necessaria ad arrivare alla pace. È preoccupato dell’odio che cresce e di un conflitto senza fine. La Pasqua drammatica di Papa Francesco non ha lasciato spazio ad altre interpretazioni, e ha confermato la linea che fin qui ha tenuto la Santa Sede, anche d…
Una tregua, almeno una tregua. Papa Francesco chiede di fermarsi, armi in silenzio almeno per qualche giorno, tregua pasquale per l’Ucraina dove le Pasque sono due, una per i cattolici, l’altra per gli ortodossi, domenica 17 aprile e domenica 24 aprile.
L’orrore di Bucha ha sconvolto la domenica del mondo intero. Ancor più di Srebrenica, ancor più di quelle «cartoline della fossa» che Emir Suljagic, interprete dei criminali olandesi dell’Onu che permisero il massacro ai criminali serbi del generale Mladic, ha raccontano in un diario scioccante. Ieri tutti abbiamo visto le cartoline della fossa di Bucha. Fa male guardare. Ma bisogna farlo.
Ha strappato la maschera dal volto di chi giustifica «l’operazione militare speciale» come indispensabile strumento di garanzia politica a protezione dell’eredità di gloriose vestigia imperiali. Ha nettamente sbaragliato la vecchia logica delle geopolitiche vecchio stile, quelle della rivendicazione di storiche aree di influenza.
La ragione si trova in un aggettivo, il più poderoso e potente che Jorge Mario Bergoglio ha utilizzato in questo mese di guerra: «sacrilego». È un’enunciazione definitiva, senza repliche, è il chiarimento perfetto di cosa si cela dietro ad ogni argomentazione che giustifica un conflitto e di chi si rimette alla «logica diabolica e perversa delle armi» (Bergoglio, 27 febbraio). Il sacrilegio è una…
Gli ospedali, le case, le chiese, le scuole, i musei, i teatri. Le città dell’Ucraina si sgretolano sotto le bombe russe. Il fuoco brucia identità, le macerie devastano popoli fratelli, le lacrime e il sangue sbaragliano le Russie storiche in un vortice di terrore. Da un mese assistiamo all’«urbicidio», scempio e delitto, crimine contro l’umanità, distruzione non solo delle pietre, ma anche degli…
Smonta la retorica dello zar e dalla finestra su piazza san Pietro Jorge Mario Bergoglio abbandona ogni cautela e spiega che non si tratta affatto di «un’operazione militare», ma di «guerra». È il passaggio più importante delle parole pronunciate dal Papa all’Angelus domenica 6 marzo ed è il punto politico più rilevante della posizione della Santa Sede, per altro giudicata da alcuni nei giorni sc…
Con il cuore straziato… Papa Francesco si affaccia su piazza San Pietro con il volto provato. Il ginocchio malato lo fa soffrire. Si appoggia con la mano al bordo della finestra, ma è chiaro che la sua preoccupazione riguarda ben altro. E pronuncia quelle tre parole che lasciano attoniti. C’è il «cuore straziato» di un anziano pontefice ad abbracciare l’umanità che chi fa la guerra dimentica. C’è…
Tutti chiudono. Ma lui no. Sa che non c’è alternativa al dialogo e al negoziato. Fa dire al Segretario di Stato che c’è ancora tempo, c’è ancora spazio, c’è ancora posto per sbaragliare le letture e le azioni che ci stanno riportando indietro allo scontro di civiltà, alla paura, all’opzione militare per difendere interessi etnico-nazionali. Jorge Mario Bergoglio lo può fare, perché da anni denunc…
La bolla della tensione della crisi ucraina cresce vorticosamente, tra diplomazia a tentoni e appelli alla calma che cadono nel vuoto. Ma una cosa è assolutamente ovvia. Si alzerà il fatturato di chi produce armamenti e la tragica eccitazione odierna è un grande assist a chi già fattura miliardi. Siamo «attaccati alle guerre», ha denunciato ieri Papa Francesco nell’ennesimo appello a scongiurare …
La posta in gioco era altissima. E la Corte Costituzionale ieri sera lo ha certificato dichiarando inammissibile il quesito del referendum proposto dai Radicali sull’eutanasia legale. Perché, diciamo con chiarezza, è quello a cui puntavano i Radicali dell’Associazione Luca Coscioni. Il referendum, attraverso il sistema del ritaglio di parole e frasi qui e là dell’art. 579 del Codice penale, che r…
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