Pontoglio e i cartelli della discordia Il ministero: il Comune deve rimuoverli
I discussi cartelli di Pontoglio, quelli in cui il paese viene definito «a cultura Occidentale e di profonda tradizione Cristiana», vanno rimossi.
I discussi cartelli di Pontoglio, quelli in cui il paese viene definito «a cultura Occidentale e di profonda tradizione Cristiana», vanno rimossi.
Fa discutere a Telgate la scritta «Paese del Santo Crocifisso» sui cartelli, ma non è l’unico caso. A Pontoglio nelle scorse settimane è scoppiata la polemica sulle «Profonde tradizioni cristiane», mentre negli scorsi anni si è discusso della scritta «Bèrghem» sui cartelli del capoluogo, del «Comune della Padania» a Seriate e delle strisce pedonali verdi a Spirano e Misano.
Dopo il raid con la vernice spray delle scorse settimane, è stato sbullonato nella notte tra venerdì e sabato uno dei cinque cartelli di Pontoglio inneggianti alle «tradizioni cristiane».
A Pontoglio i cartelli della discordia restano al loro posto. Il sindaco ha risposto picche al prefetto di Brescia che aveva sollevato dubbi sulla regolarità della cartellonistica che invita chi non rispetta le tradizioni locali ad andarsene.
La segnaletica che invita chi non è di cultura cristiana ad andarsene è stata messa dal sindaco Seghezzi.
Su un cartello al confine tra Scanzorosciate a Torre de’ Roveri è indicata la dicitura «località Gay». La segnalazione è arrivata su Facebook al sindaco Davide Casati: «Verifico». Ma il sindaco di Torre de’ Roveri spiega: «Si scrive proprio così».
La pioggia, ma forse anche l'assenza di segnaletica sull'asfalto alla base di due incidenti che si sono verificati questa mattina a Gorlago: i particolari nel servizio di Monica Armeli.
La metà della segnaletica stradale in Italia è fuori legge: la scarsa manutenzione delle strade causa il 60% degli incidenti. Secondo la giurisprudenza l’Ente proprietario è responsabile, ma l’insidia deve essere «imprevedibile»
Coppa, pancetta e salame: sapori indimenticabili e territorialità garantita, con tanto di Dop. È il biglietto da visita che la Provincia di Piacenza sta piazzando su 45 cartelloni stradali posizionati in punti strategici della città per prendere per la gola i milioni di turisti che sbarcheranno dalle nostre parti per Expo 2015.