Bergamo è in prima linea
contro gli sprechi di cibo

Nella prima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (in programma mercoledì scorso) il Comune di Bergamo ha voluto fare la sua parte, con la prima convocazione del «Tavolo di lavoro contro lo spreco alimentare».

Nella prima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (in programma mercoledì scorso) il Comune di Bergamo ha voluto fare la sua parte, con la prima convocazione del «Tavolo di lavoro contro lo spreco alimentare».

Istituito dall’amministrazione comunale, al tavolo siedono diversi enti, associazioni e istituzioni, come Asl Bergamo e Caritas Diocesana. Altri attori fondamentali, i supermercati (Auchan e Coop) e il mercato ortofrutticolo di Celadina, potenziali «donatori» di alimenti per i meno fortunati.

Tra le iniziative, in parte già in atto, il recupero delle derrate alimentari, prodotti confezionati e controllati, tra cui formaggi, pelati e salumi che finirebbero nei rifiuti, perché a pochi giorni di scadenza o con il packaging non perfetto.

Ma Bergamo non parte da zero, con l’adesione del Comune alla campagna «1.000 sindaci a spreco zero» in linea con la Carta Europea contro gli sprechi alimentari: «Abbiamo costituito questo tavolo di lavoro in coerenza con la delibera approvata mesi fa, insieme all’assessorato alle Politiche sociali - spiega Massimo Bandera, assessore all’Ambiente -. Abbiamo monitorato la situazione sul territorio, invitando al tavolo le realtà già operative. Insieme ad Asl diffonderemo le buone pratiche, lavorando molto nelle mense scolastiche, e con la catena dei supermercati, Ascom, Aprica, il Patronato San Vincenzo e altre importanti realtà potenzieremo la rete di solidarietà».

Il tavolo farà da coordinamento per il recupero della «risorsa alimento» sottolinea Bandera, che parla della consapevolezza raggiunta dai cittadini rispetto al trattamento dei rifiuti: «Nella nostra epoca è un paradosso che la media nazionale veda 149 chili di sprechi alimentari pro capite - spiega Bandera -. A Bergamo la frazione organica è di 85 chili, considerando che solo una parte di questa è spreco, sono convinto che qui non si raggiunga la media nazionale. È una città attiva, solidale e generosa, con attività importanti portate avanti dalla Caritas e dalle parrocchie. Uno degli obiettivi del tavolo infatti, è fare emergere ciò che già c’è».

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