Chiuduno, Kumar era ancora vivo
Poi l’auto travolse lui ed Eleonora

Nessuna ferita d’arma bianca o da fuoco a suffragare la tesi che a causare il decesso di Kumar Baldev - l’indiano picchiato e poi travolto dall’auto che l’8 settembre scorso uccise la dottoressa Eleonora Cantamessa - sia stata la rissa. Probabilmente era ancora vivo.

Nessun segno esterno evidente, nessuna ferita d’arma bianca o da fuoco a suffragare la tesi che a causare il decesso sia stata la rissa. Prende piede così l’ipotesi che al momento dell’investimento fosse ancora vivo. Ma a determinare con certezza cosa abbia provocato la morte di Kumar Baldev, l’indiano picchiato e poi travolto dall’auto che l’8 settembre scorso uccise la dottoressa Eleonora Cantamessa, sarà l’analisi degli organi interni.

Non solo, a contribuire nell’accertamento della dinamica dei fatti interverrà anche l’esame tossicologico effettuato nel corso dell’autopsia, che si è tenuta nella camera mortuaria dell’ospedale «Papa Giovanni XXIII».

L’esame necroscopico, durato quattro ore, è stato curato da un collegio di consulenti capitanati da un medico legale di grande esperienza, il professor Giovanni Pierucci, docente di patologia forense dell’Istituto di Medicina legale di Pavia, assistito da Yao Chen, specializzata in medicina legale, e da Claudia Vignali, del laboratorio di tossicologia forense. Presente anche il perito della difesa, Andrea Gentilomo dell’Università di Milano.

Sull’esito della necroscopia sul corpo della vittima, rimasto in cella frigorifera per cinque mesi, c’è il massimo riserbo e il professor Pierucci si è dato 60 giorni di tempo per consegnare la documentazione al sostituto procuratore.

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