La Curva Nord ai Ruggeri:
«È ora di vendere la società»

Gli ultras della Curva Nord scrivono alla famiglia Ruggeri chiedendo di vendere la società. Lo fanno con una lettera aperta nella quale, pur con toni molto pacati, spiegano le loro motivazioni: «Meglio essere chiari fin da subito, non esistono più le condizioni per andare avanti in questo modo: sia da un punto di vista sportivo, sia per quanto riguarda l'aspetto gestionale della società - esordiscono i tifosi - L'attuale dirigenza dell'Atalanta, infatti, appare a moltissimi di noi come quel comandante di una nave alla deriva che si rende conto che la sua barca sta affondando e si accorge pure che i topi scappano ma, allo stesso tempo, dimostra di non avere le capacità e la forza per invertire la rotta».

La Curva chiede quindi alla famiglia Ruggeri di vendere la società come «atto di amore e di responsabilità. Un atto d'amore, innanzitutto, proprio verso Ivan ed il lavoro da lui svolto con tenacia, abilità e competenza in questi lunghi anni (sia pur, in certi casi, in aperta conflittualità con le aspettative della Curva e della tifoseria atalantina). Con senso di responsabilità, poi, proprio a tutela dei diversi ma convergenti interessi, nei confronti di tutto l'ambiente bergamasco: azionisti, giocatori della prima squadra e delle giovanili, tifosi e media».

La richiesta arriva in un momento in cui, secondo i tifosi, non se ne può fare a meno: «Mai in passato - continuano - era stata dilapidata in così breve tempo una sequenza di successi e risultati sportivi da una parte e dall'altra la possibile ed auspicabile costruzione di una società ed un ambiente in grado di puntare in alto».

La Curva nord punta il dito contro la società, non solo contro i giocatori: «Al di là della questione di natura strettamente tecnica legata all'involuzione del gioco della squadra e dei risultati sportivi (sotto gli occhi di tutti, anche se sappiamo benissimo che, comunque, in campo ci vanno i giocatori…) l'impressione forte che abbiamo noi della curva, è che questa società difetti non poco di personalità e di capacità organizzative ed imprenditoriali.

Insomma, non ce la fa proprio di suo, è un grosso problema strutturale e di uomini (non di uno solo) che va rimosso e risolto nel più breve tempo possibile. Inutile nascondere, infine, come le carenze societarie appena evidenziate e la mancanza di punti di riferimento riconoscibili e certi, abbiano in una qual misura (minima ma, forse, di valenza decisiva) contribuito a generare un clima di disorientamento e rassegnazione in tutto l'ambiente, invece di un più adeguato e auspicabile furore agonistico».

Secondo i tifosi, le colpe della situazione in cui versa l'Atalanta sarebbero tutte riconducibili al vertice societario. Da qui la loro richiesta: «La famiglia Ruggeri, con atto doveroso, giusto, responsabile e, certo, doloroso, avvii senza indugio la vendita della società».

Nessun commento da parte della famiglia Ruggeri.

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