Dieci amici presenti la sera del delitto: «Sembrava tutto finito e hanno colpito Ricky»

GLI INTERROGATORI. In caserma dieci ragazzi, amici della vittima e dell’arrestato: «Non aveva intenzione di provocare».

02:21

Dalle dieci della mattina alle tre del pomeriggio di martedì 6 maggio è stato un viavai continuo alla caserma di via delle Valli, sede del comando provinciale dei carabinieri. A entrare e uscire, uno a uno, separatamente, gli amici di Riccardo Claris e di Jacopo De Simone, ma anche alcuni residenti di via dei Ghirardelli, teatro dell’omicidio di sabato notte. A tutti loro i carabinieri che indagano sull’uccisione del ventiseienne hanno chiesto di ricostruire attimo per attimo quei drammatici momenti: dai diverbi iniziali al «Reef Café» di via Borgo Santa Caterina, fino allo spostamento dei due gruppi sotto casa di De Simone, a pochi passi dallo stadio, dove il diciottenne ha poi inferto la coltellata mortale alla schiena di Claris.

«Era tutto finito e ci stavamo allontanando»

Poco trapela sul contenuto degli interrogatori e, uscendo, quasi nessuno vuole parlare: «Ho già detto tutto dentro», è la risposta più gettonata. Tuttavia, da indiscrezioni pare che, fatti salvo alcuni dettagli differenti e dovuti al punto di vista e alla posizione fisica di ciascun interrogato rispetto ai fatti, le testimonianze raccolte collimerebbero tra loro senza particolari discrepanze. Gli amici della vittima – la maggioranza degli interrogati – hanno di fatto confermato che Riccardo è stato colpito quando ormai le acque sembravano essersi calmate: «Era tutto finito e ci stavamo allontanando, quando Ricky è stato accoltellato alla schiena del tutto all’improvviso». Era dunque già ben diverso e, se vogliamo, anche più disteso, in quel momento, il clima in via Ghirardelli, sotto casa di De Simone, rispetto soltanto a pochi minuti prima, quando il gruppo di ragazzi che era al Reef con Claris ha avuto i primi diverbi con il gruppetto di amici di De Simone.

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L’amico dell’arrestato

«Quando è iniziata la discussione ero al bar – ha invece detto un amico di Jacopo uscendo dalla caserma –: erano una trentina contro cinque, hanno minacciato anche me. Ma il tifo non c’entra: noi vediamo le partite dell’Inter in tivù, ma non siamo ultrà». All’origine della discussione ci sarebbe stata una frase pronunciata proprio da De Simone (come lui stesso avrebbe anche già confermato agli inquirenti), probabilmente tratta dall’inno dell’Inter.

«In realtà non voleva provocare nessuno – aggiunge l’amico dell’arrestato –: ha solo ripetuto un passaggio dall’inno dell’Inter». E, sulle fasi successive, conferma l’arrivo almeno «di una trentina» di giovani che «stavano cercando qualcuno» (verosimilmente proprio Jacopo). In tutto sono stati sentite in caserma dieci persone: soprattutto amici di Claris, ma anche appunto alcuni del gruppo dell’arrestato.

Essendo l’area attorno allo stadio, di telecamere ce ne sono diverse, ma nessuna avrebbe ripreso direttamente l’omicidio, avvenuto proprio sul marciapiede davanti alla palazzina al civico 27 dove Jacopo De Simone vive con i genitori e il fratello gemello

Mercoledì altri interrogatori

Questi interrogatori proseguiranno anche mercoledì 7 maggio: sono stati convocati in caserma altri giovani delle due «fazioni» e anche altri testimoni, tra cui alcuni residenti della zona e persone che erano al Reef durante gli screzi che hanno preceduto l’omicidio. Tutte le testimonianze raccolte verranno poi raffrontate tra loro e incrociate, con un lavoro d’indagine piuttosto complesso, anche con le riprese delle telecamere della zona: essendo l’area attorno allo stadio, di telecamere ce ne sono diverse, ma nessuna avrebbe ripreso direttamente l’omicidio, avvenuto proprio sul marciapiede davanti alla palazzina al civico 27 dove Jacopo De Simone vive con i genitori e il fratello gemello.

Le telecamere per ricostruire le fasi prima e dopo il delitto

Le riprese tutt’intorno – decine di ore di filmati, da diverse prospettive – contribuiranno invece a ricostruire le fasi precedenti e successive al delitto e a confermare o smentire quanto stanno raccontando in queste ore i vari testimoni che vengono chiamati in caserma. I carabinieri hanno previsto ancora numerose audizioni nei prossimi giorni. E qualcuno potrebbe anche essere richiamato qualora dovessero emergere discrepanze o ulteriori aspetti da chiarire.

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