Cronaca / Bergamo Città
Martedì 04 Novembre 2025
Immigrazione, Cisl: «Ripensare i flussi per fermare illegalità e sfruttamento»
I DATI. Bergamo al settimo posto tra le prime province italiane per residenti stranieri.
Bergamo
Bergamo si conferma tra i principali poli lombardi per presenza straniera: al 31 dicembre 2024 i residenti di origine straniera erano 126.348, pari a poco più dell’11% della popolazione provinciale. Il 23% ha meno di 18 anni e il 18% degli studenti iscritti alle scuole bergamasche proviene da famiglie straniere, con una prevalenza negli istituti tecnici e professionali. A livello regionale, il 12,3% dei lombardi ha origine straniera, con oltre 600 mila lavoratori attivi.
Dossier Idos: la maggior parte è regolarmente integrata
I dati emergono dal Dossier statistico sull’immigrazione del Centro studi Idos, presentato a Milano da Anolf, Cisl e Cgil Lombardia. Tra i cittadini extracomunitari, che rappresentano il 76% del totale, oltre il 60% è soggiornante di lungo periodo, il 20% vive per motivi familiari, il 10% per lavoro e l’8% per asilo o protezione.
In Lombardia i migranti provengono soprattutto dall’Europa (36,3%), seguiti da Asia (25,9%), Africa (25,7%) e Americhe (12,1%). Oltre 957 mila persone hanno un permesso di soggiorno regolare, più della metà di lunga durata.
Cisl: «Serve una politica di ingressi più giusta e realistica»
«L’Italia ha bisogno di giovani e lavoratori, ma risponde con la chiusura delle frontiere e flussi inefficaci», ha dichiarato Maurizio Bove, presidente di Anolf Lombardia, sottolineando come l’immigrazione regolare resti ostacolata da burocrazia e pregiudizi.
Anche la segretaria della Cisl di Bergamo, Candida Sonzogni, richiama l’urgenza di ripensare il sistema degli ingressi per lavoro: «Le attuali procedure rischiano di produrre solo illegalità e sfruttamento. Servono strumenti normati e politiche capaci di includere davvero».
«Ius scholae, passo minimo per una cittadinanza più giusta»
La sindacalista rilancia anche il tema dello ius scholae, per riconoscere la cittadinanza ai minori nati e formati in Italia: «Il 67,8% degli studenti stranieri è nato qui, con punte dell’84% nella scuola dell’infanzia. Riconoscere loro la cittadinanza – aggiunge Sonzogni – sarebbe un segno di coesione e di futuro».
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