Morto a Miami, rientra la salma: sabato la camera ardente a casa

URGNANO. Il feretro di Giuseppe Ghidotti nella notte a Malpensa. I funerali lunedì o martedì. «Kevin resta sempre in gravi condizioni».

È rientrata nella notte all’aeroporto di Malpensa la salma di Giuseppe Ghidotti, 28 anni di Urgnano, morto a Miami in un incidente stradale in scooter la cui dinamica è ancora sconosciuta. Sabato mattina (13 aprile), dopo le operazioni di sdoganamento, sarà composta nell’abitazione di via San Francesco, dove i famigliari hanno voluto allestire la camera ardente.

Leggi anche

I funerali saranno celebrati lunedì o martedì nella parrocchiale del paese, la data non è ancora stata fissata. «Il corteo funebre partirà a piedi da casa alla chiesa e dalla chiesa al cimitero, dove sarà tumulato», precisa il parroco don Stefano Bonazzi che ha seguito la famiglia passo passo fin dal primo giorno. A Miami sono andati il fratello di Giuseppe, Samuele, e la cugina Elena, che rientreranno oggi pomeriggio con un altro volo, mentre papà Alessandro, organista in chiesa a Urgnano e Cologno, direttore del coro degli adulti e musicista, e mamma Alda maestra d’asilo in pensione, sono rimasti a casa. La famiglia Ghidotti è molto conosciuta in paese e venerdì scorso, alla Messa in suffragio, la chiesa non è bastata a contenere tutti i presenti.

Leggi anche

Giuseppe Ghidotti era a Miami dal novembre scorso. Aveva frequentato l’Itc «Belotti» a Bergamo e lavorato per la ditta di quadri elettrici «Imequadri Duestelle» di Urgnano, poi due anni fa si era licenziato per partire all’avventura. I due giovani dopo l’incidente di Pasquetta sono stati trasportati all’ospedale Jackson Memorial di Miami, dove resta ricoverato Kevin Drago, 31 anni, anche lui di Urgnano. Insieme ai parenti di Giuseppe sono partiti i genitori di Kevin, Maristella e Giancarlo, la sorella Syria e la compagna. Anche la famiglia Drago è molto conosciuta in paese: il padre ha la caffetteria «Encanto» in viale Rimembranze, dove lavora come barista la sorella.

Da Miami mamma Maristella risponde al telefono con la voce incrinata dal pianto: «È sempre gravissimo, ancora in coma, non so più nemmeno quanti interventi chirurgici ha subito. Lo tengono sedato e non ci sono miglioramenti, non sono in vista altre operazioni per il momento. I medici qui in ospedale sono collaborativi, ogni giorno disponibili a fornirci il quadro della situazione. Il dottore parla al telefono con un interprete che ci traduce quello che dice, quindi la comunicazione è più semplice anche per noi. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente la Polizia di Miami non ci ha ancora detto nulla, hanno 30 giorni per chiudere le indagini e solo in quel momento potranno spiegarci cosa è successo. Le leggi qui sono molto diverse dall’Italia e ci siamo affidati a un avvocato».

Leggi anche
Leggi anche
Leggi anche

Proprio per far fronte alle spese mediche non coperte dall’assicurazione, sono state aperte diverse raccolte fondi per aiutare la famiglia: «Venerdì sera alla Messa abbiamo raccolto 3.450 euro – conferma don Stefano – in più ci sono quelle organizzate delle ditte Midi di Urgnano, dove lavora Maristella, e Mcs, dove lavorava Giancarlo, mentre quella sulla piattaforma GoFundMe ha già raggiunto oltre 23mila euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA