Violenza sulle donne, in 18 mesi 182 accessi in ospedale

TREVIGLIO E ROMANO. Ai Pronto soccorso l’80% di donne italiane. Inaugurata la «stanza protetta». E in una settimana 12 richieste di aiuto. Tante le iniziative in città e provincia per sensibilizzare: alle 18 il corteo in centro a Bergamo.

Nei primi sei mesi di quest’anno i Pronto soccorso degli ospedali di Treviglio e Romano di Lombardia hanno accolto 50 donne vittime di violenze. L’anno scorso erano state 132 e, dunque, in 18 mesi il numero è stato pari a 172 accessi. I dati sono stati diffusi, in occasione dell’inaugurazione della nuova «Stanza protetta», finanziata dal Lions Club di Treviglio, e che può accogliere – perché è già operativa all’interno del «percorso rosa» per le pazienti – in un ambiente isolato e separato dal Pronto soccorso, ma con tutti i comfort del caso, le donne giunte in ospedale a Treviglio a seguito di una violenza per almeno 72 ore. Durante le quali le donne potranno riflettere, anche tenendo eventualmente il proprio bambino perché la sala – già ribattezzata «segreta» perché l’ubicazione all’interno dell’ospedale è volutamente sconosciuta (anche l’inaugurazione è avvenuta tramite un video) – è attrezzata in tal senso.

Leggi anche

Sabato 25 novembre sarà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne e nella sola ultima settimana sono state ben 12 le donne che si sono rivolte al centro antivolenza della cooperativa «Sirio» di Treviglio, facendo balzare in poche ore il dato complessivo di quest’anno da 240 a 252. «Per quanto mi riguarda questo è un dato comunque positivo – ha sottolineato la responsabile Cinzia Mancadori – perché, se si ha la forza di chiedere aiuto, si ha anche la forza di uscire dalla violenza. Minori accessi non significherebbero minori violenze ma, anzi, soltanto l’assenza di volontà di chiedere aiuto». Evidentemente tutte le iniziative in corso in questi giorni sul tema del contrasto alla violenza alle donne stanno centrando l’obiettivo di convincere sempre più donne a denunciare e a chiedere aiuto.

Leggi anche

«La stanza inaugurata è un valore aggiunto – ha aggiunto Mancadori –, perché è un luogo per riflettere su ciò che sta succedendo alle donne e per prendere decisioni con maggiore consapevolezza. È bene che siano loro a trovare una soluzione perché le donne sanno fare una scelta anche nei momenti di maggiore difficoltà».

«È una stanza unica nel suo genere – ha aggiunto Antonella Villa, responsabile del percorso rosa dell’ospedale trevigliese –: protetta e che garantisca la privacy per tutto il percorso di cura, fino all’attivazione dei servizi sociali».

Leggi anche

L’ostetrica del percorso rosa, Rosalba Elia, ha riferito i dati degli accessi al Pronto soccorso di donne vittime di violenze: appunto 132 (di cui 91 a Treviglio e 41 a Romano) lo scorso anno e 50 (di cui 37 a Treviglio e 13 a Romano) nei primi sei mesi del 2023.

«La maggioranza è di nazionalità italiana e sono in crescita – ha detto –: il compagno o marito è l’autore della violenza nella stragrande maggioranza dei casi e le violenze avvengono quasi sempre all’interno delle mura domestiche. Al 98% delle donne che nel 2022 si sono presentate ai Pronto soccorso dell’Asst Bergamo Ovest sono stati assegnati, come previsto dalla normativa, dei codici gialli. Solo nel 2% dei casi il codice verde, ma soltanto perché le vittime, all’arrivo al triage, non se l’erano inizialmente sentita di riferire il vero motivo del loro arrivo al Pronto soccorso». Nel 79% dei casi lo scorso anno e nell’80% in questo, le violenze sono di natura fisica.

Leggi anche
Leggi anche

Il presidente del Lions Club di Treviglio, Raffaele Giordano, ha ammesso: «In realtà mi auguro che questa stanza venga utilizzata il meno possibile, perché non c’è nulla di peggio di chi è stato colpito da persone a cui aveva affidato il proprio amore. L’augurio è che le ospiti di questa stanza siano dunque poche e che, una volta uscite, possano davvero ricostruire il loro percorso di vita. Essere Lions significa aiutare i deboli e sostenere i bisognosi e questa iniziativa rientra in questa nostra missione». Per ringraziare i Lions e gli operatori dell’ospedale è intervenuto il direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest Peter Assembergs per l’ospedale e la vice sindaco Pinuccia Prandina per l’amministrazione comunale. Quest’ultima ha ricordato che, nei suoi 10 anni di attività, la rete antiviolenza «Non sei sola» ha ottenuto dalla Regione un milione 187mila euro di contributi. Anche le referenti delle reti antiviolenza dell’Isola e della Bassa Val San Martino, Maria Teresa Heredia, e di Bergamo e Dalmine, Silvia Dradi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA