Allarme a Trescore: liti, aggressioni e furti nel piazzale vicino alle scuole

SICUREZZA. Allarme sicurezza nel piazzale dove arrivano i bus dell’Albarotto: colpiti anche il supermercato e le attività di via Volta.

Trescore

Le porte si ripiegano con uno sbuffo: sciami di studenti nemmeno troppo assonnati scendono e salgono dai «biscioni» blu del trasporto di linea riversandosi nel piazzale dell’Albarotto, tra gli impianti sportivi e il complesso commerciale di via Volta. Poco distanti le sedi degli istituti Lotto e Federici, due delle tre scuole superiori di Trescore, e a qualche altro minuto di bus quella dell’Abf. Per chi non frequenta o vive la zona, sembrerebbe una mattina di scuola come tante. Invece per chi lavora nelle attività commerciali di fronte al piazzale e per alcuni residenti, «di normale non c’è più niente». Raccontano di liti, risse tra ragazzi e ragazze, aggressioni, coltelli usati per minacciare i clienti, rifiuti abbandonati, disturbo della quiete e furti quasi all’ordine del giorno.

Nelle voci e negli occhi di chi annuisce, mentre osserva con circospezione i movimenti dei gruppi di adolescenti che si muovono tra i negozi e i bus, l’ombra dell’esasperazione.

Mattina all’Albarotto

Sono le 7,45 di un venerdì mattina e l’Albarotto è un crocevia di autobus da cui scendono centinaia di studenti. In totale sono circa tremila e arrivano a Trescore da mezza provincia. Gli autisti dei bus snodati delle corse scolastiche li raccolgono lungo le principali direttrici della Valle Cavallina. Ma qui arrivano anche da Lovere e Costa Volpino, da Sarnico e Credaro, da Chiuduno, Brusaporto e Seriate. Il bacino è vasto e all’Albarotto si incontrano e si mescolano liceali, studenti degli istituti tecnici, ragazzi del professionale. Messo piede sul piazzale, mentre i bus vanno, vengono e fanno manovra in una danza che comincia e finisce nel giro di una decina di minuti, i gruppi si formano, gli amici si riuniscono, i compagni di classe si ritrovano e la fiumana di studenti si avvia a piedi verso i due istituti superiori. Dal piazzale ripartono anche i bus diretti alla sede dell’Abf di via Damiano Chiesa.

Solo un paio di gruppetti restano all’Albarotto. Dopo un breve confronto, uno comincia a spostarsi verso gli autobus parcheggiati vicino agli impianti sportivi, l’altro invece attraversa via Volta, tira dritto ed entra alla Coop.

Tra le corsie del supermercato

Sono passate le 8 da qualche minuto ed entrando nel supermercato aperto poco meno di una decina d’anni fa c’è una fila di zaini ad accogliere i clienti. Una commessa cerca di intercettare tutti gli studenti che entrano e chiede di posare le borse a terra prima di raggiungere le corsie. È un modo per cercare di prevenire i furti, che nell’ultimo anno «sono quasi all’ordine del giorno», come confermano anche le chiamate ai carabinieri e alcune denunce. Tra le corsie la security tiene d’occhio i gruppi che si spostano tra il reparto forneria, la zona bibite e quella delle merendine. All’uscita hanno fatto acquisti solo in due: una bottiglietta di the e una «Monster». Se le dividono mentre recuperano gli zaini ed escono nel parcheggio, per appollaiarsi sulle panchine di fronte all’ingresso.

«I problemi non mancano e spesso dobbiamo chiamare le forze dell’ordine. Questi ragazzini pensano di poter fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento, ed è già capitato più volte che dovesse intervenire l’ambulanza dopo liti e aggressioni. Sono tutti minorenni e se la prendono con gente di ogni età»

La palestra al piano superiore è già operativa, mentre Acqua e Sapone e il bazar di una catena cinese aprono alle 9. «Siamo esasperati – dice Luca Scarpellini, titolare della palestra –. I problemi non mancano e spesso dobbiamo chiamare le forze dell’ordine. Questi ragazzini pensano di poter fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento, ed è già capitato più volte che dovesse intervenire l’ambulanza dopo liti e aggressioni. Sono tutti minorenni e se la prendono con gente di ogni età. Le commesse che lavorano nelle altre attività la sera escono tutte insieme per paura di trovarseli nel parcheggio sotterraneo». Anche chi lavora da Acqua e Sapone annuisce alla domanda sui furti: qui spariscono soprattutto gli articoli per il makeup, mentre al piano di sopra, nel labirinto di corsie del bazar cinese, viene rubato un po’ di tutto, dalle cover per gli smartphone agli auricolari, dagli accendini ai preservativi. Ci sono una quarantina di telecamere, ma ne verranno installate altre lungo le corsie, tra le quali non sono mancati episodi di scontri e minacce, anche nei confronti del titolare.

All’interno del bar di fronte al piazzale degli autobus, invece, il clima è sereno: «Dentro siamo tranquilli – dice il titolare, Claudio Pezzotti –, ma è fuori che fanno casino e si picchiano. C’è un problema di sicurezza. Dov’è il presidio del territorio?».

Prima ora di lezione sui bus

Tornando nel piazzale, il secondo gruppo sembra sparito. Ma basta osservare all’interno dei sette autobus parcheggiati per ritrovare i ragazzi spaparanzati sugli ultimi sedili di uno dei mezzi. I vetri sono oscurati e, se non ci si avvicina, il pullman sembrerebbe vuoto. Le porte sono chiuse, ma i cinque adolescenti fanno salotto in fondo. Qualcuno ha un libro in mano, forse ripassa per un’interrogazione. Uno sta finendo un sacchetto di patatine che poi resterà sul sedile. L’altro beve da una lattina. Il cartello di attenzione che indica la presenza di telecamere puntate sul piazzale non li ha dissuasi dall’introdursi sul pullman.

Trascorsa l’intera prima ora di scuola a bordo dell’autobus, l’orologio segna quasi le 9. I cinque ragazzi raccolgono le loro cose e si dirigono alla porta. L’hanno forzata per salire e sanno come ripetere la manovra per aprirla di nuovo e scendere. Uno si avvicina al cestino e butta la lattina, vuota, da cui stava bevendo poco prima, insieme all’involucro di uno snack. Si avviano verso le due scuole superiori: è tempo anche per loro, dopo un’ora, di entrare a scuola.

Il problema degli studenti che «bivaccano sugli autobus», per usare le parole di uno dei conducenti di quel venerdì mattina, non è nuovo. E anche la società ne è al corrente

Il problema degli studenti che «bivaccano sugli autobus», per usare le parole di uno dei conducenti di quel venerdì mattina, non è nuovo. E anche la società ne è al corrente. «Arriva Italia ha già segnalato diverse volte alle autorità competenti la presenza illecita di studenti all’interno dei bus in sosta a Trescore Balneario, in via dell’Albarotto – fa sapere la società in una nota –. In alcuni casi abbiamo riscontrato danni ai mezzi e sporcizia a bordo, dovuta a studenti che, dopo aver forzato le porte, hanno manomesso le dotazioni, compresi i dispositivi d’emergenza, utilizzando anche il mezzo per mangiare e bere». Una situazione che costringe l’azienda a provvedere ad attività di manutenzione e pulizia straordinarie e che è stata segnalata anche al Consorzio Servizi ValCavallina, braccio operativo dell’assemblea dei sindaci del territorio. Da un paio di mesi, con il coinvolgimento di Comuni, scuole, associazioni e forze dell’ordine, si sta lavorando a una soluzione da mettere in campo per arginare il «problema Albarotto».

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