Botti, i divieti sono illegittimi. «Ma ci aspettiamo buon senso»

La circolare ministeriale preclude ai sindaci la possibilità di emettere ordinanze ad hoc. Il comandante della Polizia Locale dell’Unione dei Colli: «Si invitano i cittadini ad un utilizzo responsabile per evitare infortuni».

Nessun divieto per l’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio. «Le ordinanze dei sindaci sono illegittime secondo quanto scritto in una circolare dal ministero degli Interni datata 2016» dice il comandante della polizia locale dell’Unione dei Colli Fabio Masserini (Cenate Sotto e Sopra, Bagnatica, Brusaporto, Gorlago, San Paolo d’Argon e Torre de Roveri) -. Quindi non ci sarà nessuna ordinanza. Si invitano semplicemente i cittadini ad un utilizzo responsabile dei botti per evitare infortuni».

La questione era stata sollevata dalla prefettura di Rovigo. Nella circolare ministeriale si legge che «nelle ordinanze adottate dai sindaci in materia, sottoposte alla valutazione di quest’Ufficio, non è emerso neppure una particolare situazione di pericolo idonea a costituire la premessa per l’insorgere di fenomeni di criminalità suscettibili di minare la sicurezza pubblica, in quanto nelle stesse è stato solo riportato una generica motivazione di promuovere un’attività di prevenzione a tutela dell’incolumità del cittadino che non giustifica l’utilizzo dello strumento extra ordinem». In vista del Capodanno i sindaci richiamano comunque la popolazione a un rispetto consapevole» dice Matteo Lebbolo, primo cittadino di Torre de’ Roveri: «Invito i miei cittadini ad un uso limitato di botti, anche nel rispetto dei nostri amici a quattro zampe. Invieremo un messaggio alla popolazione a non utilizzare materiale pirotecnico. Mi allineo agli altri colleghi affinché non si esageri con gli spettacoli pirotecnici, in un momento di crisi come questo».

Roberto Rossi, sindaco di Brusaporto, evidenzia che «non ci sarebbero i mezzi per monitorare il rispetto di un eventuale divieto, abbiamo in tutto 12 operatori in servizio all’Unione. Da due anni a questa parte c’è poca voglia di festeggiare a causa dell’emergenza sanitaria. Auspico il buon senso, anche perché domenica avevamo 28 positivi, più del doppio rispetto alla settimana scorsa, e 60 quarantene». Sulla questione dei divieti ai botti si è recentemente espressa l’Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici: «Un divieto generalizzato alla vendita di fuochi andrebbe inevitabilmente a limitare esclusivamente solo quelli legali forniti di marcatura “Ce” e non certo quelli illegali, i quali, al contrario, trarrebbero un ovvio vantaggio da tale divieto guadagnando quote di mercato».

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