Il voto europeo e la mossa di Le Pen
ITALIA. Il raduno leghista di domenica a Pontida, con il plateale invito di Salvini a Marine Le Pen, si fa controverso e diventa il punto di partenza della maratona elettorale per le Europee del prossimo giugno.
ITALIA. Il raduno leghista di domenica a Pontida, con il plateale invito di Salvini a Marine Le Pen, si fa controverso e diventa il punto di partenza della maratona elettorale per le Europee del prossimo giugno.
ITALIA. Quel che balza all’occhio è lo scarto fra il dinamismo di Giorgia Meloni sullo scacchiere internazionale e le fatiche paralizzanti del governo sul fronte interno, per quanto siano due facce della stessa medaglia.
MONDO. Giorgia Meloni può ritenersi soddisfatta dell’incontro con Biden per via di quella «relazione speciale» che un anno fa non era scontata fra il presidente democratico e la premier italiana che allora strizzava l’occhio all’America di Trump.
ESTERI. La Francia, con le periferie messe a ferro e fuoco, rischia di tradursi nella grande opportunità che Marine Le Pen insegue da anni e questa polveriera indebolisce ulteriormente il discusso Macron, che guida il fronte europeo ostile alla destra radicale.
IL COMMENTO. Le elezioni europee sono fra un anno, ma la campagna elettorale è già iniziata con i colloqui romani del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz e del presidente del Partito popolare nell’assemblea di Strasburgo (Ppe), Manfred Weber. Due tedeschi, due politiche alternative.
ALLUVIONE IN ROMAGNA. «La sua presenza è per noi una carezza»: così recita il cartello dei bambini della scuola Don Milani di Cesena, un nome che già dice tutto, per accogliere il presidente Mattarella in visita alle zone alluvionate.
ITALIA. Si dirà che non siamo un Paese per giovani, che peraltro già ne facciamo pochi e che poi ce li lasciamo scappare.
IL COMMENTO. Pace nella giustizia: pace vera, non una resa. Non c’erano dubbi, attese rispettate: è andata bene la visita di Zelensky a Roma, la prima dall’invasione russa e dopo l’incontro di febbraio a Kiev con Giorgia Meloni. «Pienamente al vostro fianco», ribadisce Mattarella, che negli interventi di questi mesi ha sempre condannato l’aggressione di Mosca. «La nostra vittoria è la pace», dic…
ITALIA. Quel che colpisce, prima di tutto, nel discorso di Sergio Mattarella per celebrare il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo» è la commossa centralità riservata a chi ha patito in prima persona quella stagione lacerante e ai servitori dello Stato: quel popolo forse trascurato nel dibattito pubblico di questi anni, ma che ora viene ricollocato pienamente nella sua soff…
L’INTERVISTA. Il leader della Cisl bergamasca, Francesco Corna: è necessario promuovere reali forme di coinvolgimento dei dipendenti, a partire dal loro ingresso nei Cda.
ITALIA. Nelle celebrazioni del 25 Aprile contano soprattutto tre aspetti: le parole, i gesti, la scelta dei luoghi. Il trittico virtuoso s’è compiuto con l’intervento di Mattarella a Cuneo, epicentro della Resistenza, nella terra dei 12mila partigiani e delle 34 Medaglie d’oro al valor militare.
IL COMMENTO. Se togliamo l’implosione del sodalizio Calenda-Renzi dalla sagra dei personalismi, se osserviamo la tendenza radical-movimentista di Elly Schlein come controversa reazione ideologica alla destra e se, sul lato opposto, scrutiamo le incerte prospettive di FI, la domanda è: quale futuro ha l’area riformista?
Il commento. Qualche lezione francese per gli italiani, specie per i favorevoli al presidenzialismo di varia natura. A noi riesce incomprensibile che Parigi bruci (e continua a bruciare perché c’è chi punta sulla violenza di piazza) per una riforma che semplicemente allunga l’età pensionabile da 62 a 64 anni a partire peraltro dal 2030, ritenuta necessaria perché le attuali regole sono insosteni…
Italia. Dev’essere un Paese strano, il nostro, se si parla sempre di lavoro che manca mentre le imprese lamentano scarsità di personale. E pensare che questo succede in emergenza salariale. Un paradosso che, nel denunciare lo squilibrio fra domanda e offerta, lo supera perché diventa il cuore e il simbolo di tutto ciò che non va nel nostro mercato del lavoro.
Esteri. «Siamo nel bel mezzo di una guerra in Europa e dopo un anno non se ne vede la fine»: il rammarico dell’influente intellettuale americano Michael Walzer, l’ultimo dei grandi liberal, nel condannare senza mezzi termini Putin rende bene il contesto del disastro compiuto dallo zar che, anziché spegnere l’incendio, rilancia le ostilità aumentandone l’intensità.
Italia. Colpisce come un trauma l’astensione, mentre il voto in Lombardia e Lazio conferma nettamente che il centrodestra a trazione Giorgia Meloni continua ad avere il vento dalla sua parte dopo le elezioni politiche del 25 settembre. Entrambe le tendenze erano annunciate.
Politica. Un po’ premier e un po’ capopartito: così lo stile, dopo oltre 100 giorni a Palazzo Chigi, di Giorgia Meloni, mentre non tutto il suo mondo si allinea agli oneri della responsabilità di governo. Il doppio binario rimanda allo scarto fra il livello istituzionale, che coinvolge e chiama tutto il Paese, e la rappresentanza della destra.
Attualità. Più s’inasprisce il conflitto in Ucraina, più risalta il ruolo del Mediterraneo: tutto si tiene, in un groviglio inestricabile, con un effetto rimbalzo. Un clima di ritrovata attenzione, necessaria in quanto imposta dalla realtà, verso la Sponda Sud e in genere il continente africano, al centro delle mire dei Grandi.
Attualità. La legge ferrea della realtà si prende la rivincita e non contempla eccezioni. Visto da questo angolo, il caso delle accise è da manuale. Sul piano politico è il primo vero ostacolo per Giorgia Meloni, che peraltro le giunge da un mondo ritenuto non lontano dal centrodestra. Luna di miele finita, pax meloniana in via di ridimensionamento?
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