Investita sul ciglio della strada
È morta la 59enne di Montello

Non ce l’ha fatta Vanna Marchesi, la 59enne di Montello che nel pomeriggio di martedì 7 gennaio era stata investita da una macchina, vicino al passaggio a livello del paese. Nell’impatto la donna si era procurata un grave trauma cranico.

Non ce l’ha fatta Vanna Marchesi, la 59enne di Montello che nel pomeriggio di martedì 7 gennaio era stata investita da una macchina, vicino al passaggio a livello del paese. Nell’impatto la donna si era procurata un grave trauma cranico: era stata portata d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e da quel momento non si era più ripresa.

A distanza di cinque giorni dall’investimento, domenica scorsa, il cuore della 59enne ha smesso di battere. La salma si trova ancora all’ospedale di Bergamo in attesa che venga effettuata l’autopsia. Successivamente il corpo potrà fare ritorno a casa, in via Silvio Pellico, dove potrà essere allestita la camera ardente.

Addolorata e disperata la famiglia della vittima: «Le condizioni di mia madre erano molto gravi fin dall’inizio. Il corpo è in ospedale , non sappiamo altro» ha rimarcato iuno dei due figli della defunta.

L’incidente si era verificato verso le 17,30 di martedì 7 gennaio, a pochi metri dal passaggio a livello, nel tratto di via Stazione vicino a via Manzoni, in una zona decentrata di Montello. La 59enne era andata a trovare un cugino malato e, dopo la visita, era diretta all’ambulatorio medico del paese. Poco distante dal cancello dell’abitazione del cugino, la donna aveva incontrato la badante romena che da tempo assiste il familiare e si era fermata alcuni minuti sul bordo della strada a scambiare qualche parola con la romena. In quel frangente, da una laterale, era sbucata una Peugeot guidata da K.M., un ventenne residente nella zona. Il ragazzo non aveva visto in tempo le due donne e non era riuscito a evitare l’impatto. Un impatto tremendo per la 59enne che, da quanto si è saputo, avrebbe battuto la testa contro la barriera in cemento che divide la strada dalla ferrovia.

Leggi di più su L’Eco in edicola mercoledì 15 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA